Per Brunetta è violenza fischiare
un comizio e i colpevoli devono andare in galera. Aspettiamo di vedere cosa
proporrà per i Riva che portavano all'estero i capitali che sarebbero dovuti
andare a evitare le morti per tumore a Taranto. E per il Presidente della
Provincia Ferrante ( del PD, ormai l'unica differenza di questo partito dal PDL sta solo in una L!) che riceveva soldi dall’Azienda dei Riva per non fare i dovuti
controlli.
Ma
forse l'esimio parlamentare pensa che per gli imprenditori ed i politici di
professione non valgano le stesse leggi dei normali cittadini. D'altronde cosa
attendersi da un berlusconiano?
SI PUO' LUCRARE ANCHE SUI TUMORI
Ilva,
sequestrato tesoro dei Riva 8,1 miliardi proprio quello che, in termini di
costi, sarebbe servito per apportare le opportune modifiche anti inquinamento
alsito industriale colpevolmente responsabile di mortiferi rilasci. L'accusa: "associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale",
indagato anche il presidente della Provincia (Pd) Ferrante.
Il sequestro record è scaturito proprio dal mancato risanamento dei reparti dell'area a caldo, indicati come la fonte dei veleni industriali ritenuti causa di malattia e morte. In pratica i consulenti dei pubblici ministeri hanno quantificato la somma che Ilva avrebbe dovuto investire negli anni per abbattere l'impatto ambientale della fabbrica. il sequestro non riguarda i fondi per la fabbrica. "Stiamo eseguendo un sequestro solo in merito ai beni della società Riva Fire. Abbiamo tenuto conto della legge 231 (legge salva Ilva, ndr), e dunque il sequestro non colpisce i beni dell'Ilva. E questo provvedimento non intacca la produzione dello stabilimento.
La ratio del
sequestro è quella di bloccare le somme sottratte agli investimenti per
abbattere l'impatto ambientale della fabbrica". Queste, in sintesi, le
precisazioni del capo della Procura di Taranto, Franco Sebastio, a capo del
pool di magistrati della procura ionica che indaga sul disastro ambientale e
che ha ottenuto dal gip del tribunale Patrizia Todisco l'ok alla richiesta di
sequestro per equivalente di beni mobili e immobili, denaro e conti correnti
per un totale di 8,1 miliardi di euro, intestati alla holding Riva Fire che fa
capo alla famiglia Riva.
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