SEI VENUTO
E SIAMO ANDATI SUL
BALCONE
PER GUARDARE LA LUNA
Entrambi vediamo la
luna.
La tua è molto
lontana,
mille chilometri dal
suolo.
La mia passeggia
per tutti gli angoli
della terra.
La tua è composta
Da chi sa quali
metalli, mi spieghi.
La mia è miele di
giacchio,
argento freddo,
dolore, inquietudine.
La tua luna è un
satellite
che gira da solo nel
suo sistema.
La mia è una dea
che muove il cuore e
il mare.
La tua luna è in
cielo,
con i suoi crateri,
mari, deserti.
La mia è nel tuo corpo
con fuoco, sale e
sete, fame e desiderio.
Irene Sánchez Carrón ( Spagna, 1967)
Traduzione di Stefanie
Golisch
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