In queste pagine esemplari, tra le più belle che abbia
scritto, Furio Jesi definisce per la prima volta il rivoluzionario modello
della “macchina mitologica”, riflette sull’esperienza festiva e sulla rivolta
come “sospensione del tempo storico”, getta una luce sorprendente sul rapporto
tra poesia e merce. Intreccia le opere e le vicende esistenziali di Rimbaud, di
Rilke, del giovane Lukács e di Cesare Pavese, mentre in un importante inedito
ricostruisce il linguaggio mitologico della Storia di Susanna nella Bibbia.
Ripercorrendo infine la propria biografia intellettuale – dagli esordi da
enfant prodige al magistero di Kerényi e agli ultimi lavori ispirati a Benjamin
e a Bachofen – ci guida nelle stanze nascoste del proprio laboratorio. Ancora
una volta, Jesi ci offre straordinari strumenti critici contro le mitologie
dominanti, svelando le strategie che separano gli uomini uguali dai diversi,
riconoscendo nel potere una vera e propria “religione della morte” cui si
oppone soltanto il tempo della festa e dell’insurrezione.
Furio Jesi (1941-1980) è stato studioso di miti, storico delle religioni e critico letterario. Studioso eclettico e originale, ha elaborato modelli interpretativi innovativi sul mito e sulle sue manifestazioni moderne.
Furio Jesi (1941-1980) è stato studioso di miti, storico delle religioni e critico letterario. Studioso eclettico e originale, ha elaborato modelli interpretativi innovativi sul mito e sulle sue manifestazioni moderne.
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