Da ricordare a quanti continuano a pensare e a scrivere che il carcere fascista di Gramsci sia stato una sorta di villeggiatura! (fv)
15 dicembre 1930
Carissima mamma,
ecco il quinto natale che passo in privazione di libertà e il quarto che
passo in carcere. Veramente la condizione di coatto in cui passai il
natale del 26 ad Ustica era ancora una specie di paradiso della libertà
personale in confronto alla condizione di carcerato. Ma non credere che
la mia serenità sia venuta meno. Sono invecchiato di quattro anni, ho
molti capelli bianchi, ho perduto i denti, non rido più di gusto come
una volta, ma credo di essere diventato più saggio e di avere arricchito
la mia esperienza degli uomini e delle cose. Del resto non ho perduto
il gusto della vita; Dunque non sono diventato vecchio, ti pare? Si
diventa vecchi quando si incomincia a temere la morte e quando si prova
dispiacere a vedere gli altri fare ciò che noi non possiamo più fare. In
questo senso sono sicuro che neanche tu sei diventata vecchia
nonostante la tua età. Sono sicuro che sei decisa a vivere a lungo, per
poterci rivedere tutti insieme e per poter conoscere tutti i tuoi
nipotini: finché si vuol vivere, finché si sente il gusto della vita e
si vuole raggiungere ancora qualche scopo, si resiste a tutti gli
acciacchi e a tutte le malattie.
Antonio Gramsci
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