Nel 1961
Beppe Fenoglio scrisse una serie di epigrammi rifacendosi a Marziale in cui
descrisse uomini e donne di Alba, satireggiandone vizi privati e pubbliche
virtù. Ma attenzione, non si tratta solo della rappresentazione amara di
un piccolo mondo di provincia. Fenoglio in realtà ci parla di un Italia che non
gli piaceva, diversissima dal Paese che aveva sognato giovane partigiano sulle
Langhe. E' il caso dell'epigramma CXXXV che ci ricorda molto da vicino
tanti accesi sostenitori dell'attuale ondata antipolitica.
Beppe
Fenoglio - Epigrammi
CXXXV
Tazio che
evade l'imposta di famiglia,
Tazio che
importa vino senza dazio,
Edifica per
sè su suolo pubblico,
Tazio che
nega un soldo al Patronato,
Tazio che
serve messa a mezzogiorno
Rubando
gloria e mancia a un chierichetto,
Tazio che ha
tre carnali al brefotrofio,
Tazio che se
n'impipa dell'Ufficio
D'Igiene e
Ispettorato del Lavoro,
Tazio che si
è fatto la marsina,
Tazio che si
fece riformare,
Tazio che
alla moglie del soldato
Vendette
pane nero a mille al chilo,
E quando
quella non poté saldare,
La tirò, la
fottette dietro il banco,
Tazio che fa
la predica ai mendicanti,
Tazio che
incettò tutto da tutti,
Tedeschi,
ucraini, negri USA,
Scatolame,
gondoni, teli tenda,
Pneumatici,
calzin, paracadute,
Tazio
ch'ebbe l'orgoglio d'esser vile,
Tazio che
dié del scemo ai fucilati,
Tazio che
sulla scheda elettorale
Scrive
Merda!, Cornuti!, Abbasso tutti!
Tazio...
(Da: Beppe
Fenoglio, Epigrammi, Einaudi, 2005, p. 137)
In Italia tutto si ripete!
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