Oggi ci associamo al nuovo blog creato
dall’amica Grazia Messina che ci ha sostenuto fin dai primi nostri incerti
passi nel mondo degli internauti. Il riferimento è obbligato anche perché ci ha
preceduti nel ricordare il bellissimo intervento del costituzionalista
Gustavo Zagrebelsky pubblicato proprio oggi sul giornale La Repubblica:
Grazia Messina - Amare la
Costituzione
Da oggi gli
auguri devono essere doppi. Primo perchè abbiamo "superato" la fine
del mondo e ci siamo ancora, nonostante tutto. Secondo perchè si entra, non
senza fatica, nel periodo delle festività natalizie e ci prepariamo, da
sopravvissuti alla catastrofe planetaria, ad accogliere un nuovo
anno dalle premesse assai incerte. Molti sono ancora perplessi:
la nostra sopravvivenza è stata davvero una fortuna?
Dunque spazio ai buoni, profondi, solidi e positivi sentimenti. Aiutano senz'altro.
Dunque spazio ai buoni, profondi, solidi e positivi sentimenti. Aiutano senz'altro.
Amore,
speranza, fiducia vengono da
Gustavo Zagrebelsky destinate alla "più bella del mondo", la nostra
Costituzione.
Perchè non
partire dalla passione civile per riacquistare forza ed energia?
La
Costituzione non è un codice di condotta, del tipo d'un codice penale, che mira
a reprimere comportamenti difformi dalla norma. È invece la proposta d'un tipo
di convivenza, secondo i principi ispiratori che essa proclama. Il rispetto
della Costituzione non si riduce quindi alla semplice non-violazione, ma
richiede attuazione delle sue norme, da assumersi come programmi d'azione
politica conforme. L'Italia, o la Repubblica, "riconosce",
"garantisce", "rimuove", "promuove",
"favorisce", "tutela": tutte formule che indicano obiettivi
per l'avvenire, per raggiungere i quali occorre mobilitazione di forze.
La
Costituzione guarda avanti e richiede partecipazione attiva alla costruzione
del tipo di società ch'essa propone. Vuole suscitare energie, non spegnerle.
Vuole coscienze vive, non morte.
Queste
energie si riassumono in una parola: politica, cioè costruzione della pòlis.
“(...) La
grande eco che il discorso
di Benigni ha avuto nell'opinione pubblica è stata quasi un test. Essa
dimostra l'esistenza latente, nel nostro Paese, di quella che in Germania si
chiama WillezurVerfassung, volontà di costituzione: anzi, di questa
Costituzione. È bastato accennare ai principi informatori della nostra Carta
costituzionale perché s'accendesse immediatamente l'immagine d'una società
molto diversa da quella in cui viviamo; perché si comprendesse la necessità che
la politica riprenda il suo posto per realizzarla; perché si mostrasse che i
problemi che abbiamo di fronte, se non trovano nella Costituzione la soluzione,
almeno trovano la direzione per affrontarli nel senso d'una società giusta,
nella quale vorremmo vivere e per la quale anche sacrifici e rinunce valgono la
pena. In due parole: fiducia e speranza. Ma senza illusioni che ciò
possa avvenire senza conflitti, senza intaccare interessi e posizioni
privilegiate: la "volontà di costituzione" si traduce
necessariamente in "lotta per la Costituzione" per la semplice
ragione che non si tratta di fotografare la realtà dei rapporti sociali, ma di
modificarli(...)” Gustavo Zagrebelsky
leggi tutto l'articolo su Repubblica del
22 dicembre 2012
video
Grazie per la segnalazione! Auguri anche a tutti i lettori di questo stimolante e poliedrico blog!
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