E sapete cosa dice la polvere
quando viene spazzata via dal tavolo? «”Ricordati di me” sussurra la polvere».
Nulla potrebbe essere più estraneo all’agenda mentale di ciascuno di voi,
giovani e ultramoderni, del sentimento espresso in questo distico del defunto
poeta tedesco Peter Huchel. L’ho citato non perché vorrei instillare in voi
l’affinità per le cose piccole – semi e piante, granelli di sabbia o zanzare –,
piccole sì, ma numerose. Ho citato quei versi perché mi piacciono, perché in
essi riconosco me stesso e, a ben vedere, qualunque organismo vivente destinato
a essere spazzato via dalla superficie che gli è stata concessa. «”Ricordati di
me” sussurra la polvere».
[Iosif
Brodskij, Elogio della noia, in Profilo di Clio, traduzione di Arturo Cattaneo,
Milano, Adelphi 2003 (2), p. 103]
BRODSKIJ CI RICORDA CHE SIAMO TUTTI POLVERE. QUESTA ELEMENTARE VERITA' IO LA VORREI RICORDARE SOPRATTUTTO A QUANTI - COME MONTI E COMPAGNIA BELLA! - PENSANO DI ESSERE INSOSTITUIBILI.
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