LA GUERRA IN TV VISTA DA GIACOMO TRINCI
(...)
talk talk...
salò salotto televisivo
davvero c'è del putinismo di riporto
nell'esecrazione impostasi verso il putin di comodo che zittisce qualsiasi
ragionamento, dubbio, verità complessa... ognuno pensa il già
pensato, il digerito, e poi si accomoda
al posto già deciso, giusto... nel frigo
del pensato, non c è più posto per
il divenire pensiero, per l'ascolto,
solo per il deposto, cotto, stabilito.
la senile goliardia dei sorrisetti
compiaciuti dei vari floris, freedman,
da' la misura dello squallore del nostro
morto rito. della ridotta 'liberal' che sosta in vecchie stazioni di comodo.
triste, ma triste la lotta che, finta,
si ingaggia tra morti e dissolti.
tra teschi ghignanti e fasti frananti.
guardateli e spegneteli, d'un colpo.
libertà da questa stampa, da questa
informazione...
cinquattottesimo posto, come libertà
d'informazione. e ora, ditemi,
"chi è l'aggredito e chi l'aggressore"
nel circo truccato della disinformazione? la storia puzza,
ma meglio il puzzo della storia
che l'asilo infantile
della cronaca spettacolo, del feticcio
di realtà.
giocare alla sorte
(...)
nervi e servi
friedman, trivial trevi, parenzo, floris.
a guardare con un misto di repellente
attrazione il circo opinionale gladiatorio sulla guerra in televisione, diventa chiara, evidente una cosa:
si tratta eminentemente di una
"guerra di servi", per ora...
(...)
liberali stalinisti
un'unica
idea,
ma contusa.
(...)
libertà da questa stampa
cinquattottesimo posto.
in pratica, un postribolo!...
GIACOMO TRINCI
Nessun commento:
Posta un commento