"La prima libertà della stampa consiste nel non essere un mestiere. Allo scrittore che la degrada a mezzo materiale spetta, come punizione di questa mancanza di libertà interiore, la privazione della libertà esteriore, cioè la censura; del resto già la sua esistenza è una punizione."
(K. Marx, Sulla libertà di stampa , 1842-1843)
Io non sono mai stato un giornalista professionista, che vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire perché la menzogna entra nella sua qualifica professionale. Sono stato giornalista liberissimo, sempre di una sola opinione, e non ho mai dovuto nascondere le mie convinzioni per fare piacere a dei padroni o manutengoli.
(A. Gramsci, Lettera del 12/10/1931, ora in A. Gramsci-T. Schucht, Lettere 1926-1935, Einaudi 1997, pp.833-834)
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