SESSISMO A UNIPA:
NON È TEMPO PER VITTIME,
È ORA DI LOTTARE!
Lo scorso febbraio un dottorando di ricerca del Dipartimento di Economia dell'università ha redatto una lista in cui figurano le colleghe di dottorato classificate in base alle qualità fisiche, con tanto di dettagli anatomici. Un episodio di sessismo che ha mandato in allarme la comunità accademica. Ieri pomeriggio si è svolta un’assemblea, indetta dal Collettivo Medusa, a cui hanno partecipato professoresse, studentesse, prorettrici e alcune delle dottorande coinvolte.
Per prima cosa vogliamo dire BASTA alla narrazione delle vittime. Le dottorande coinvolte sentono di aver subito una doppia violenza: prima per essere finite, oggettificate, in una lista sessista; poi per essere state narrate come incapaci di reagire. E invece, già a suo tempo, le ragazze coinvolte avevano consapevolezza che l’accaduto fosse un episodio di molestia e avevano scelto di andare a cercare il collega dottorando - autore della lista che vive ormai fuori dalla Sicilia - pretendendo scuse e costringendolo alla vergogna. E ieri, dopo essere state travolte per giorni da voci e giudizi non richiesti, hanno partecipato all’assemblea. La governance universitaria, tramite le parole della prof.ssa Beatrice Pasciuta, prorettrice alle Pari Opportunità, dichiara di essere venuta a conoscenza dei fatti solo negli ultimi giorni, tramite la stampa. Le dottorande presenti, confermano infatti di aver scelto di non delegare la risposta all’accaduto, per evitare di passare per vittime, proprio loro che anche all’interno dell’università portano avanti studi sul gender gap e sulle difficoltà delle donne negli scatti di posizione.
Non sta a noi giudicare né compatire chi subisce molestie. Sta a noi costruire momenti di discussione in cui tutta la comunità accademica prende posizione sull’accaduto e acquisisca consapevolezza che la violenza sulle donne sia strutturale e coinvolge ogni ambito della nostra società, anche quello accademico. Evitare la vittimizzazione non significa negare l’accaduto, ma lavorare alla costruzione di una comunità solida che possa fornire gli strumenti di costruzione di spazi di autonomia, autodeterminazione ed emancipazione per le donne. Dietro le spalle della presidenza e lungo tutto il viale delle Scienze, il messaggio chiaro e condiviso anche da chi è finita nella lista: “fuori i sessisti dall’Università”.
Nessun commento:
Posta un commento