30 dicembre 2022

IL CAPODANNO DI GIACOMO LEOPARDI

 



Da proporre e riproporre ad ogni capodanno.


DIALOGO DI UN VENDITORE DI ALMANACCHI E DI UN PASSEGGERE

Giacomo Leopardi - Operette morali (1827)


Venditore

Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?


Passeggere

Almanacchi per l’anno nuovo?

V

Si signore.

P

Credete che sarà felice quest’anno nuovo?

V

Oh illustrissimo si, certo.

P

Come quest’anno passato?

V

Più più assai.

P

Come quello di là?

V

Più più, illustrissimo.

P

Ma come qual altro? Non vi piacerebb’egli che l’anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?

V

Signor no, non mi piacerebbe.

P

Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?

V

Saranno vent’anni, illustrissimo.

P

A quale di cotesti vent’anni vorreste che somigliasse l’anno venturo?

V

Io? non saprei.

P

Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?

V

No in verità, illustrissimo.

P

E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?

V

Cotesto si sa.

P

Non tornereste voi a vivere cotesti vent’anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?

V

Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.

P

Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?

V

Cotesto non vorrei.

P

Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch’ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l’appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?

V

Lo credo cotesto.

P

Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?

V

Signor no davvero, non tornerei.

P

Oh che vita vorreste voi dunque?

V

Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz’altri patti.

P

Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell’anno nuovo?

V

Appunto.

P

Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest’anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d’opinione che sia stato più o di più peso il male che gli è toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?

V

Speriamo.

P

Dunque mostratemi l’almanacco più bello che avete.

V

Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.

P

Ecco trenta soldi.

V

Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.



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