Domani pomeriggio al Gramsci di Palermo
si presenta un libro che cerca di mettere a fuoco una figura sociale in crisi: l'intellettuale. (fv)
Federico Pier Maria
Sanguineti
È una "figura" che è sempre stata in crisi o, per meglio dire, è
una figura che ha sempre fatto brutte figure: furono solo 12, exempli gratia, i
professori universitari che non giurarono fedeltà al fascismo.
Federico ha perfettamente ragione. E Gramsci aveva ragione da vendere nel
disprezzare gli "intellettuali puri"
Ma cosa fanno gli intellettuali oggi? A me pare che si limitano, per lo piú, a scrivere e presentare libri. Voi che ne pensate?
Francesco https://fabricegueho.over-blog.com/2024/01/le-mepris-des-cultureux-pour-le-peuple.html?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTAAAR2s1fnD_2ggs0u1gU_pVmCH_aZQOVYwHrElehrv2SQDVMZX16b08WaZddk_aem_AXMlKhRlDA7o5VCBVVjXb0fEJZm6T8tiIXZt8l4sIkhjpyqS0Llg2-ZRDsS_3iv_eNq21mMD2MrO8zM5QPghbaaL
FABRICEGUEHO.OVER-BLOG.COM
Le mépris des
cultureux pour le peuple - Fabrice Guého
Francesco Virga quei pochi rimasti vengono rinviati a
giudizio
Francesco Virga sono inesistenti.. pensano solo a
vendere...dopo Pasolini, il vuoto assoluto..
Federico Pier Maria
Sanguineti
È una "figura" che è sempre stata in crisi o, per meglio dire, è
una figura che ha sempre fatto brutte figure: furono solo 12, exempli gratia, i
professori universitari che non giurarono fedeltà al fascismo.
Federico ha perfettamente ragione. E Gramsci aveva ragione da vendere nel
disprezzare gli "intellettuali puri”
Sostanzialmente scrivere libri, pubblicarli,
organizzare riviste e cenacoli, nei sogni estesi, nel reale sempre ristretti è
proprio il loro compito, la cui finalità è sentire il rovello del pensiero e
allargarne gli orizzonti. Si occupano del rapporto mondo e parola. Che è ciò che lo
rende umano (cosa sono libertà, democrazia, uguaglianza, riconoscimento se non
parole/idee che danno vita poi e necessitano atti ed istituzioni
corrispondenti?) E nell'indagarlo denunciano le eventuali discrasie. Ci fanno
sentire le mancanze e le ingiustizie. Del resto basta pensare ai filosofi
greci, ai dotti rinascimentali, ai philosophes illuministi, all'idealismo
tedesco: hanno interpretato e modificato il nostro modo di pensare il e dunque
agire nel mondo. La loro vanità (nel doppio senso del termine) deve sempre
combinarsi, però, con un'enorme umiltà: miliardi di esseri umani vivono, hanno
vissuto e vivranno, forse anche felicissimi, senza aver letto un rigo
dell'Etica Nicomachea, per citare un libro a caso. E - non so se pienamente
possa rientrare nella definizione di intellettuale (per me sì) - persino Marx
ha dedicato, in fondo, gran parte del suo tempo a scrivere libri e spesso
"sovvenzionato" da Engels. Bisogna preoccuparsi quando il mondo
trascura, oblia, getta discredito sugli intellettuali con una scrollatina di
spalle. Forse tante volte non sono stati dei cuor di leone - ma ce ne sono non
pochi morti sotto tortura e il loro dedicarsi al tempo lento della riflessione
probabilmente li rende miti, a differenza degli ideologi - ma è quando si è
sotto una dittatura che essi sembrano completamente scomparsi. A una dittatura
si arriva, spesso, erodendo il pensare e rinfocolando il risentimento
nichilistico. Ed è davvero preoccupante il nostro tempo se - senza indugiare
troppo, al momento, sulle castronerie disinvolte dei nostri governanti, se
pensiamo all'intellettuale ce lo figuriamo piuttosto avanti negli anni. Come se
il pensare, nel nostro tempo iperginnico e ultrasonico, dalla memoria abrasa,
fosse paese per vecchi.
Sono molto grato a Gianfranco Perriera che, in modo articolato e ben
argomentato, ha risposto alla mia 'provocazione '
Francesco Virga grazie a te
Gianfranco Perriera bellissime ed oneste osservazioni
sul ruolo degli intellettuali che ovviamente non sono una categoria monolitica
e monocorde . Ci sono per fortuna differenze soprattutto sul piano dell'impegno
politico e della denuncia coraggiosa ma in ogni caso chi ponga domande
sulla condizione umana e faccia riflettere ad esempio sui concetti di libertà e
democrazia rende sicuramente un buon servizio alla collettività e al tempo che
si sta vivendo.
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