13 aprile 2024

PASOLINI SMONTA TANTI LUOGHI COMUNI

 



- Senta, Pasolini. La sua faccia e una faccia di uomo triste, a volte c'è l'impressione che la sua faccia sia quella di un uomo senza speranza, di uno che non crede nel progresso, che si rifugia nella mitizzazione del passato. È vero questo?
- Pasolini: Mah, è tutto sbagliato. Prima di tutto io sono di natura molto allegra, molto gaia. Divento serio in certe occasioni, come questa, semiufficiali, perché mi imbarazzo un po'. Poi, non è un fatto vero che io non credo nel progresso. Credo nel progresso, non credo nello sviluppo. e nella fattispecie in questo sviluppo. E di questo sviluppo semmai che da alla mia natura gaia una svolta tremendamente triste quasi tragica. Perché appunto non sono un sociologo, un professore, ma faccio un mestiere molto strano, che è quello dello scrittore. Sono direttamente interessato a quelli che sono i cambiamenti storici, cioè io tutte le sere, tutte le notti, la mia vita consiste nell'avere rapporti diretti, immediati, con tutta questa gente che io vedo sta cambiando. Quindi questo fa parte della mia vita intima, della mia vita privata, della mia vita quotidiana, è un problema mio.
🎬 “Controcampo – Pasolini, la provocazione”, in onda il 08/11/1975, una analisi delle vita e delle opere dell’intellettuale, a pochi giorni dalla sua scomparsa. Regia Giuseppe Giacovazzo. Partecipano: Moravia, La Valle, Volponi, Pedullà, Valitutti, Ronchey e Sarti. RAI TECHE/Tutti i diritti riservati

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