Stati uniti nel baratro
Perché il segretario dell’Onu continua a piagnucolare ricordandoci che ci muoviamo ormai sull’orlo del baratro? Non sarebbe più onesto se ammettesse, se riconoscessimo, che siamo già da tempo ben oltre l’orlo e che stiamo precipitando in un baratro di cui non possiamo vedere la fine?
Perché i governanti di tutto il mondo continuano a implorare pause e ravvedimenti al fine di scongiurare ed evitare l’escalation? Non sarebbe più onesto se ammettessero, se riconoscessimo, che siamo già da tempo dentro un’escalation che già ora avanza rapidamente e si rivelerà ancora una volta irreversibile?
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“Non abbiamo altra scelta. Dobbiamo rispondere!”. Il gabinetto di guerra israeliano dice così il falso e il vero. Il falso, perché molte sarebbero state e sarebbero le alternative possibili, sempre. Il vero, perché questa – e solo questa – è la logica razionale di qualunque escalation in atto. Quando la si intraprende, non se ne può uscire.
In un escalation non ci si può accontentare del pareggio. Il gioco è a somma zero: si vuole assolutamente e totalmente vincere, trionfare, abbattere l’avversario, perché la tua vita è la sua morte. Soprattutto se, come in Ucraina e in Palestina, hai qualcun altro che ti arma e ti difende dietro le spalle (questo è il significato di “spalleggiare”, giusto?).
Si finge che l’espansione delle guerre in corso dipenda da contendenti autodeterminati (Volodymyr Zelenski o Benjamin Netanyahu). Non è così. Se gli Stati Uniti e l’Europa – e ora anche i governi sunniti, sauditi e giordani – non li foraggiassero e non volessero fare guerra ai loro attuali nemici (Russia e Iran), queste guerre non sarebbero durate e non si sarebbero allargate a macchia d’olio come invece sta accadendo.
Se gli Stati Uniti e l’Europa non avessero le loro esigenze di controllo su quei territori, su quei politici, su quelle risorse energetiche ed economiche, queste guerre non sarebbero neppure iniziate. Sono i nostri interessi coloniali a determinarle in questa forma, così come già accaduto in Libia, in Iraq e in Afghanistan.
Senza di noi – sempre che fossero sorte – sarebbero rimaste delle guerre locali e avremmo dovuto-potuto facilitare degli armistizi, imporre delle negoziazioni, proporre dei mediatori. Non è stato e non sarà così: da tempo abbiamo scelto un’altra strada. Essa porta – di necessità – dentro il baratro e dentro l’escalation.
Non era un destino. Lo è diventato.
Pezzo ripreso da https://comune-info.net/stati-uniti-nel-baratro/
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