"Preferirei essere uno dei poveri delle Mille e una
notte piuttosto che il #Pasolini di oggi".
Così parlava Pier Paolo Pasolini nel settembre
1974 quando il giornalista del settimanale L'Europeo intervistò il poeta nella
sua casa romana di via Eufrate 9. Condividiamo con tutti voi il testo
integrale.
Buona lettura!
- È dunque
invincibile la borghesia?
- Sì, è
invincibile. Si è dimostrata invincibile. Perché anche nei mondi in cui è
avvenuta la rivoluzione comunista poi piano piano non si sa come la borghesia è
tornata a galla.
- Infine mi
permetta una domanda molesta ma inevitabile. Lei non ama questa società
borghese, la disprezza con tutta l’anima, in essa si sente soffocare, e io
credo alla sincerità di questo disprezzo e di questo malessere. Però lei è
quello che è oggi, un regista affermato, un uomo ricco, un privilegiato, uno
dei pochissimi che può fare le cose che vuole, i film che vuole e come vuole,
proprio perché esiste questa società. Lei in fondo in questa società ci sta
bene o, perlomeno, il suo malessere è molto ben ripagato, non le pare?
- Io mi trovo
malissimo. Malissimo. Lei mi parla di due cose che sono incommensurabili. Se
lei mi dicesse «scegli un po’», io preferirei essere un regista che non può
fare i suoi film, molto più povero di quello che sono, fare l’insegnante, ma
che il mondo che ho intorno a me fosse quello che ho amato, che amavo, che
desidero, che amo ancora. Non ho il minimo dubbio su questo. Preferirei essere
uno dei poveri delle Mille e una notte piuttosto che il Pasolini di oggi.
Intervista con Pier Paolo Pasolini
di Massimo Fini. "Eros e cultura". Pier Paolo Pasolini spiega i
perché del successo del suo ultimo e discusso film “Il fiore delle Mille e una
notte” in "L’Europeo", 12 settembre 1974, n.37, Anno XXX, pp.40-ora
in "Pier Paolo Pasolini, Saggi sulla politica e
sulla società", Mondadori, Milano, 1999, p. 1709.
Pier Paolo Pasolini nel Festival di
Cannes, 1974, per il film "Il fiore delle Mille e una notte" © Ralph
Gatti/AFP/Getty Images/Tutti i diritti riservati
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