Oggi prendo
una breve riflessione dal sito http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2013/04/12/the-show-must-go-on/
Eliana Petrizzi - The show must go on…
È triste
notare come oggi la cultura sia, per lo più, una cultura d’apparato. Leggi un
giornale e sai già cosa dirà, segui un programma alla televisione e ascolti
esattamente ciò che ti aspettavi. Il risultato è una nausea generalizzata, un
senso di marcio e di stantio che spinge a cercare altrove cronache e commenti.
Gli operatori culturali sono sguatteri di ditte che esigono una linea ben
precisa; si ritrovano fra loro con i sorrisi e la complicità di chi sa di
essere protetto, di chi è associato a un circolo dove sarà comunque difeso e
sostenuto. La vendita dell’anima – perché di questo si tratta – lascia sempre
dentro (dentro?) un che di amaro, che bisogna affrettarsi a cancellare con
autoconferme miserabili. I gruppi economici decidono le cariche politiche, i
ruoli chiave di ogni forma di potere; cantanti, comici, uomini e donne di
spettacolo, sono i pagliacci pagati e riveriti di un circo deprimente, ma
capace di dettare le mode del momento, di consacrare, senza tema di smentita,
le star incontrastate e richieste nei templi autoincensatori dei talk show televisivi e dei festival
di mezzo inverno. La menzogna collettiva è irrobustita da battage e lanci
editoriali, a riprova che solo in allegato ai quotidiani è possibile e
pensabile leggere libri e soprattutto venderli. Su questa poltiglia plana uno
sguardo desolato, che rimpiange le menti di un tempo, gli interpreti che
sapevano ancora cosa fosse un’intelligenza libera e brillante. Svegliamoci: non
è vero che lo spettacolo debba per forza continuare.
C'è un vecchio proverbio siciliano che oggi mi sembra più attuale che mai:
RispondiElimina"CANCIANU I MUSICANTI, MA LA MUSICA è SEMPRI LA STISSA"