12 ottobre 2015

LA POLITICA ORMAI E' UNA GUERRA PER BANDE



Faccio sempre più fatica a parlare di politica. Un tempo mi piaceva parlarne. Ma erano tempi in cui i protagonisti si chiamavano Moro, La Malfa, Pertini, Lombardi, Berlinguer, Ingrao (per fare solo qualche nome). Oggi la politica è in tutt'altre mani e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. 
Il caso romano  - con lo scandalo di MAFIA CAPITALE prima e la grottesca vicenda delle dimissioni del Sindaco Marino poi - fa toccare con mano quanto miserabile sia diventata  la lotta politica in Italia. Su questo caso propongo due riflessioni. Una sommaria, ma efficace, dello storico Giuseppe Carlo Marino; l' altra, più articolata, l' ho trovata in  un sito che seguo con simpatia:

1. COME E PERCHE' IGNAZIO MARINO SI E' MESSO DA SOLO NEL SACCO

Giuseppe Carlo Marino

Il personaggio, in quanto titolare di poteri conferitigli da mandato popolare, avrebbe dovuto subito rivendicare la piena facoltà di un Sindaco (specie di una grande città Capitale) di decidere discrezionalmente , con suo insindacabile giudizio, la destinazione dei fondi di rappresentanza a sua disposizione. Invece, per pochezza intellettuale e politica, è sceso sul terreno minato di una pubblica ed esibizionistica "giustificazione" (con tanto di fatture e ricevute) delle spese, peraltro assai modeste, sostenute. Così facendo, ha offerto ai suoi occhiuti e tutt'altro che "virtuosi" avversari l'occasione insperata di poter dettagliatamente indagare sulle operazioni effettuate con la carta di credito di cui era titolare. E, questo, molto incautamente, avendo, più volte fatto uso di tale carta di credito per fini personali, comunque non giustificati dalla sua funzione pubblica. Pertanto, Lui, fondamentalmente onest'uomo inviso a varie tipologie e gradi di poteri massonici, clericali e mafiosi, è andato, per così dire, a cacciarsi in una situazione che ha consentito ad una banda di invitti corrotti e di incalliti criminali di ergersi a campioni di pubbliche virtù e di "giudicarlo" e condannarlo alla stregua di un ladruncolo di polli. Di conseguenza, la sua immagine, ben più che offuscata, ne è risultata insanabilmente ridicolizzata. Amarissima sorte per lui e per i suoi amici, ma è stato lui a mettersi nel sacco, forse per non aver bene rivisto le sue carte, e riflettuto sulle sue sprovvedutezze e intemperanze, prima di sfidare l'opinione pubblica con una specie di scriteriata e stupida esibizione di onestà.
P.S. Aggiungerei che il personaggio si è da solo consegnato alle comarelle e al sentire "piccolo borghese" e plebeo dei moralisti di 5Stelle.


G. C. Marino oggi su facebook 

2. Ignazio e lo scontrino, Matteo e lo scontrone

da https://georgiamada.wordpress.com/

Io sto col sindaco Ignazio Marino.
Luca Kocci, La croce sul Campidoglio, Manifesto 11 ottobre 2015, p. 6.
Furio Colombo, Roma, Istruzion per fare il sindaco, Il fatto quotidiano, 11 ottobre 2015, p. 13
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Eravamo marxisti ci sentiamo marziani

Ignazio Marino è scivolato su uno scontrino (manipolato forse per distrazione dal capo gabinetto oppure volutamente da qualche manina che a Roma non manca mai) e tutti i cani che lo volevano far fuori gli sono saltati addosso senza pietà e hanno avuto la meglio. I cani son moltissimi alcuni per vendetta (visto che Marino a Roma ha fatto moltissime cose fatte bene che naturalmente gli hanno procurato molti nemici) altri per imbecillità come molti giornalisti che lo hanno azzannato solo per il gusto di azzannare. Molti per interesse politico dallo schizofrenico M5s che va a colpire uno dei pochi sindaci che portava avanti idee che, almeno a parole, professano anche loro, al destro Fratelli d’Italia affiancato dal destrissimo casa Pound, fino a una parte del pd che non era stata estranea alla catastrofe morale di Roma, per non parlare del Vaticano (non so se quello di papa Francesco o quello rappresentato ancora da Vian) che non gli perdona la celebrazione dei matrimoni gay (già celebrati all’estero) e la legge contro l’accanimento terapeutico.
E meno male che il Papa aveva detto che non voleva interferire nella politica italiana, figuriamoci cosa succedeva se voleva interferire ….. Vi ricordate la caduta del secondo governo Prodi? Quando Prodi cercava di contattare Mastella che non rispondeva al telefono perché si trovava sotto stretta sorveglianza in piazza san Pietro avvolto in un grande sciarpone rosa? Io lo ricordo bene, ma allora il Vaticano si occupava a tempo pieno della politica italiana mentre oggi le parole di Papa Francesco ci avevano fatto sognare.
Marino camminava su un sentiero accidentato ed è scivolato su uno scontrino, ma Matteo Renzi rischia di scivolare su uno scontrone.
Proprio lui che ha costruito la sua carriera e il suo carisma con la carica di sindaco, scivola ora facendo dimettere un sindaco amato dai suoi elettori, e lo dimostra il successo ottenuto dai suoi pochi iniziali sostenitori che sono diventati nel giro di poche ore decine di migliaia. Una cosa contagiosa è bastato poco per avere dalla propria parte tutta qualla grande maggioranza di italiani che inizialmente era caduta nella trappola della campagna diffamatoria di TUTTA la stampa, stampa che ora dovrebbe farsi una severa autocritica.
Renzi ha sbagliato, doveva difendere Marino a tutti i costi, perché Marino era stato eletto e non nominato e quindi non toccava a lui di chiedergli di dimettersi chiunque glielo avesse chiesto foss’anche il Vaticano. Stavolta temo che l’odore dell’incenso abbia fatto perdere il fiuto da animale politico di cui Renzi sembrava veramente dotato.
Io non critico mai Renzi, non l’ho votato alle primarie, non lo volevo, non sono una renziana, ma NON sono neppure una antirenziana a prescindere (anzi detesto gli antirenziani a un tanto al chilo). Per me Renzi è solo un segretario del pd (oggi c’è domani non c’è più), ne ammiro certe qualità indiscutibili e non vedo alternative all’orizzonte, quindi mi ero imposta un periodo di rigida epoché (sospensione del giudizio)
Ieri sera quando l’ho visto da Che fuori tempo che fa,  dove ha accuratamente evitato (aiutato dalle domande neutre di Fazio) di entrare nella spinosa storia delle dimissioni di Marino e ha liquidato tutta la faccenda dicendo che “Si era rotto il rapporto fra amministrazione comunale e città“,  e questo proprio il giorno in cui mezza Roma protestava per lui e raccoglieva firme, mentre tutta la rete si attivava ritrovando una vecchia e dimenticata sintonia, … beh, ho capito che stava iniziando la sua discesa. Sarà una scivolata lenta, ma nulla sarà più come prima.

 https://georgiamada.wordpress.com/

1 commento:

  1. Ve meritate Mafia Capitale.
    Ve meritate Piazza Navona piena de bancarelle abusive, gestite dal mafioso di turno.
    Ve meritate la famiglia tradizionale, con il marito che mette le corna alla moglie con un trans, però sia mai il riconoscimento delle coppie omosessuali.
    Ve meritate il Colosseo invaso dai camion che vendono bibite.
    Ve meritate i ristoranti che invadono le strade abusivamente con i loro tavolini che non si riesce a passà.
    Ve meritate Malagrotta.
    Ve meritate la dittatura del privilegio acquisito.
    Ve meritate l'Alemanno de turno che gestisce il giubileo come ha gestito la nevicata.
    Ve meritate il peggio.
    E se pensate che il peggio sia Marino, ve meritate qualcosa che ve faccia capì quanto ve state a sbajà e so per certo che questo augurio alle prossime elezioni sarà esaudito.
    Ma non riesco a esse felice perché voi ve lo meritate pure, ma Roma no.

    cosipegioco tumblr

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