26 ottobre 2015

LE GRANITE DI MANDORLA DI ELIO VITTORINI



Questa mattina un'amica mi ha fatto ricordare una bella pagina di un libro di Elio Vittorini da rileggere:



"(...) granite di mandorla, la più buona cosa da mandar giù ch'io ricordi della mia infanzia; e c'era la tenda rosso marrone che bruciava di sole come un sospeso velo di sabbia sopra i tavolini ... sarebbe bastato esserci, in quel punto, starci quieto, calmo, abbracciandomi le ginocchia, per sentirmi d'un tratto felice ... e davanti alle case scorgevo donne che tagliavano, salavano e stendevano al sole, sopra lunghe assi, i pomodori che poi d'inverno avrebbero mangiato conditi d'olio in mezzo al pane ... tutto cambiava, tutto era andato lontano e io mi slanciavo a raggiungerlo, quel 'lontano', a diventare lontano anch'io ... erano molecole di fede che si avvicinavano, si annodavano come una cosa che nascesse. Pensavo: è questo l'intenso? e sarebbe cresciuto ancora? sarebbe stato di più? sarebbe stato tutto l'intenso? volevo che fosse tutto ... era nel tuo diventarlo, l'intenso? finii di pensare, credetti che era l'intenso e mi prese una gran gioia, e nella immensità della gioia mi attaccai ai suoi capelli" ...

Elio Vittorini, Il garofano rosso

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