28 giugno 2018

A. CARULLI, La mia gente





La mia gente, come me, si leva all'alba.
Lavora e il mondo ha sonno.
La trovi, mani nella terra ,secca di sole
fra le pietre calde, a ninnare
un seme orfano, inciampato , per caso.

Quando sono andata via, il mio paese
non mi guardava.
Stava girato di spalle, distratto dall'ansia
di un tempo di fame.
L'ho pensato tanto, per anni
fino ad averne pietà .
Abbiamo lo stesso dolore.
Non ci siamo capiti
ci siamo perduti
come talvolta capita ai grandi amori.
 
Antonella Carulli

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