12 giugno 2018

UNA LEZIONE DI CIVILTA' DA ANDREA COZZO





       Andrea Cozzo è uno stimato docente di lingua e letteratura greca dell'Università di Palermo. Nei giorni scorsi il Prof.  Cozzo è stato protagonista di una iniziativa che, nel clima di crescente intolleranza che segna il nostro tempo, ha provocato tante polemiche. Noi oggi vogliamo esprimere pubblicamente la nostra solidarietà ad Andrea, soprattutto per il coraggio che ha mostrato nel confronto con persone e gruppi di estrema destra che non hanno esitato ad insultarlo.

        Riproduco di seguito il pezzo che il Prof. Cozzo ha pubblicato qualche giorno fa sul suo diario fb che dimostra come sia possibile un confronto civile anche tra punti di vista diametricalmente opposti (fv)


Care amiche e amici, posto qui di seguito, per chi fosse interessat*, il (lungo) CARTEGGIO che è intercorso TRA ME E MASSIMO URSINO, segretario provinciale di "Forza Nuova", a seguito del comunicato stampa, che mi riguardava, da lui postato (anche) sul mio profilo dopo il mio 'gesto della maglietta'. Vi prego, nel caso che vogliate intervenire, la MASSIMA GENTILEZZA. Ogni offesa, sia pure velata, e ogni ironia sarebbe da me intesa come fatta nei miei confronti e verrebbe cancellata (e mi riserverei anche il diritto di eliminare l'"amicizia" su Facebook con chi non fosse ottemperante). Se il civile rapporto tra me e il citato segretario continuerà (come non ho motivo di dubitare), potremo arrivare presto ad un pubblico confronto. Grazie per la vostra attenzione.

CARTEGGIO: Da ANDREA COZZO, Sabato, 2 giugno, h. 7.11: Gentile Massimo Ursino (e gentili amici di Forza Nuova di Palermo), grazie per l'attenzione. Devo dire in realtà che non capisco bene il motivo del Suo (vostro) post-comunicato stampa. Ho l'impressione che ci sia un equivoco. Molto sinceramente, non faccio "propaganda" né capisco cosa possa significare "ideologia omosessualista" o perché un convegno sul tema da Lei ricordato dovrebbe essere, come Lei dice, "assurdo". Non si tratta di essere "pro gay" o "anti-gay": i gay sono persone come tutte le altre e vanno rispettate come tutte le altre -trans, eterosessuali, belle, brutte, alte, basse etc. che esse siano. Poiché la cultura, credo, dovrebbe avere alla fin fine il compito di farci vivere in rapporto di reciproca solidarietà, vicinanza e ...umanità, ho semplicemente cercato di dare un piccolissimo contributo al superamento sociale dell'omofobia (la quale alla bellezza dei rapporti umani non contribuisce certamente e anzi, nonostante spot, iniiziative e spettacoli, è ancora, come credo che Lei converrà facilmente, una grossa piaga per la civiltà). Cosa c'è che non va, secondo Lei, in ciò che ho fatto? Un caro saluto. P.S. 1: Mi dispiace molto vedere che sulla Sua pagina campaiano insulti nei miei confronti (personalmente credo che gli insulti parlino sempre di chi li pronuncia e non di chi li riceve; inoltre questi sono segno che l'omofobia esiste e Lei la ospita addirittura sulla Sua pagina; sulla mia pagina NON ne troverà, e se mai qualcuno dovesse scriverne, li cancellerei. Colgo l'occasione per dirLe che, quando Lei fu picchiato qualche mese fa, ne ebbi (e ne ho ancora) grande e sincero dispiacere, conisderando la cosa, tra l'altro, una grandissima vigliaccata. P.S.: Mi piacerebbe parlare pubblicamente con Lei del tema in questione.

Da MASSIMO URSINO II, Domenica 3 giugno, h. 10.10:
Prof. Andrea Cozzo nessun insulto Le è stato rivolto nel nostro comunicato stampa. Non posso rispondere dei commenti di altri utenti che si esprimono liberamente nei confronti della sua iniziativa provocatoria, che in quanto a questo - e considerando i commenti che lei considera offensivi ed omofobi (tanto per cambiare), è riuscita nel suo intento. Non tema, è in buona compagnia, visto che anche chi fa parte del circo - che si sforza di diventare anche mediatico - del cosiddetto contesto lgbt, si lascia andare ad insulti e minacce più o meno cororite (o colorate se le fa più piacere) come quella che le allego in questo messaggio. Mi entusiasma sapere che Lei avrebbe il fegato per discutere pubblicamente con un rappresentante di ciò che a più riprese viene definito oscurantismo, omofobia, xenofobia, e così via in una serie di definizioni che cauterizzano ogni possibilità di dialogo col "male assoluto". In campo neutro, il va sans dire. Io sono pronto! Massimo Ursino
Da ANDREA COZZO Lunedì 4 giugno, h. 22.03:
Gentilissimo Massimo Ursino, grazie per la Sua risposta. Riguardo alle offese, non ho mai fatto riferimento, come avrà visto, al Suo comunicato stampa ma, appunto, a ciò che compare sul Suo profilo Facebook. Avrà notato pure che non Le ho attribuito di avermi offeso omofobicamente ma di avere accettato di ospitare insulti di quel genere (o Le sembra che "Frocio di merda", o “BASTA CON I FROCI” per fare solo due esempi, siano dei complimenti -o anche solo offese NON omofobiche?). Non credo che cose del genere costtuiscano "commenti" di persone che "si esprimono liberamente" -a meno che l'offesa (per di più del tutto gratuita) secondo Lei non sia un atto di libertà! In questo sono molto deluso da Lei e non credo che Lei faccia un buon servizio alle Sue idee se non educa i Suoi “amici” perché quelle non sono idee ma insulti (che, ripeto, parlano solo di chi li pronuncia e non di coloro ai quali sono rivolti. Singolari, poi, quelle parole di una Sua amica che scrive: “Massimo Ursino II Tu sei stato educato, hai espresso la tua opinione ....senza offendere nessuno, lui invece aggressivamente, e offendendo pesantemente”! Non è che mi farebbe il favore –e lo farebbe anche a se stesso e forse anche alla Signora in questione- di chiedere alla suddetta QUALE mia parola sarebbe stata aggressiva e pesantemente offensiva? Attendo risposta, grazie; la risposta è PRECONDIZIONE per il nostro incontro: se si troverà una mia parola offensiva, sarò felice di chiederLe sincermante scusa, diversamente attendo io le scuse). Come Le ho detto, sulla mia pagina non tollero insulti per nessuno -di destra, di sinistra, estreme o no, alti, bassi, magri o bassi e così via. E come Lei sa, responsabile è non soltanto chi investe qualcuno con l’auto ma anche chi compie omissione di soccorso; veda Lei... Per quel che mi riguarda, come Le ho già detto (e spero che non abbia problemi a credermi perché penso che la menzogna così come la violenza, fisica, verbale o psicologica, sia solo l'arma dei vigliacchi), con chiunque mi sia capitato di parlarne ho condannato il pestaggio da Lei subito. Quindi il Suo allegato non mi dà alcuna informazione nuova: che la violenza provenga da ogni parte lo so bene e non mi sono sognato di difenderla mai: la mia parte è quella contraria a ogni violenza. Infine, quanto al mio "fegato per discutere pubblicamente con un rappresentante di ciò che a più riprese viene definito oscurantismo, omofobia, xenofobia", non si tratta di "fegato": semplicemente, a) distinguo le persone e le loro azioni (posso considerare male assoluto le azioni, ma mai le persone); b) credo nella cultura e nel dialogo CON TUTT*. E non ho bisogno di "campo neutro", se Lei personalmente mi assicurano 4 cose: rispetto da parte di tutte e di tutti, clima non da stadio (applausi, interruzioni, voci etc.) ma culturale, ascolto e una diretta audiovisiva con il mondo esterno. Naturalmente, ci vorrà anche qualcuno che moderi. Mi proponga la scelta fra tre date (entro il 16 giugno), tranne il 12 e il 14, il luogo e il tipo di organizzazione (comprese locandine o altro materiale di informzione dell'evento) che metterà a punto. Grazie e buona serata. P.S.: Per me sarebbe bello che quando Lei pubblica sulla Sua pagina una Sua risposta ai miei messaggi, pubblicasse, appunto, anche i miei messaggi. Io pubblicherò sia i miei sia i Suoi.
naturalmente bisogna leggere: "se Lei personalmente mi assicura 4 cose:" etc. Grazie
Da ANDREA COZZO, Martedì 5 giugno, h. 19.12:
Gentilissimo, dimenticavo un'altra precondizione per il nostro dialogo (a dire il vero, implicito in ciò che Le facevo notare prima, con l'esempio dell'"omissione di soccorso", ma che per essere sicuro che sia chiaro adesso esplicito): che siano eliminati, con scuse, tutti gli insulti omofobi presenti nei Suoi vari profili Facebook. Essendo Lei una persona corretta e con senso dell'onore (come dovrebbero essere tutti gli esseri umani), non dubito che vorrà provvedere, curandosi anche, come Le dicevo già, di educare le persone che li hanno lanciati). Grazie di cuore e un caro saluto. Attendo Sue nuove su tutto.
Da MASSIMO URSINO, martedì 5 giugno, h. 21.09:
Gentile professor Cozzo, grazie a Lei per la risposta. Per quanto non ami fare da censore di Facebook le ho usato la cortesia di eliminare già stamani quei commenti che le sono stati rivolti in maniera offensiva sulla mia pagina, e non soltanto perché dalle poche righe del nostro scambio epistolare, lei mi appare quale persona di garbo. Le confesso in realtà che considero l'insulto una delle più alte forme di libertà (ne sanno qualcosa Schopenhauer, gli autori più bohemienne di fine ottocento, gli scapigliati milanesi o i futuristi, o ancora dall'altra parte del mondo, autori cinesi che ne hanno fatto un piacevole piccolo trattato) ma beninteso purché sia sottile, sagace, e perché no, colto. Mai volgare. In questo come in molte altre proposizioni convengo con Nicolas Gomez Davila, "la vera eleganza verbale rinfodera la spada un attimo prima che l'avversario abbia intuito la stoccata che lo ha ucciso". Reputando comunque quegli insulti non all'altezza del buon gusto, ho preferito eliminarli. Anzi qualora me ne fosse sfuggito qualcuno, non esiti a segnalarmelo. Ma del resto anche nel mondo classico, di cui Lei è indiscutibilmente un conoscitore autorevole, troviamo critiche spietate verso l'omosessualità, fino alle definizioni di Aristofane, che sicuramente conoscerà, quando chiama gli omosessuali Katapygon, Euryproktos e Lakkopròktos. Che vogliamo fare, vogliamo censurare anche Aristofane? Per carità, non pensi che voglia misurarmi con Lei in una materia sulla quale, per le mie modestissime conoscenze, Lei risulta irraggiungibile, non le userei tanta insolenza, né tantomeno ne vedo l'utilità dato che non è questo l'argomento della contesa; preferisco lasciarlo trattare, ad esempio, a storici del calibro del professor Colafemmina. Ad ognuno il suo mestiere! Riguardo la sua condanna della vile aggressione da me subita, la ringrazio; avevo intenzione di farlo personalmente quando ci saremmo incontrati, ma visto che me lo fa presente per la seconda volta sarebbe imperdonabile da parte mia non dimostrarle il mio più vivo apprezzamento già qui. Avrà certamente notato che la sua condanna non ha sortito lo stesso clamore mediatico della vicenda della maglietta, per un paio di motivi che a Lei sicuramente non sfuggiranno. A quanto mi sembra di capire non sembrerebbe un problema da parte Sua partecipare ad un confronto nella nostra sede provinciale. Del resto è il solo posto in cui potrei garantirLe un contraddittorio senza provocazioni, atmosfere da curva e interruzioni. Certamente non intendiamo veicolare una certa lectio magistralis sulla pretesa inaccettabile di diritti alle coppie di sodomiti, per cui una diretta video la troviamo impraticabile, come sarebbe inopportuno presentarsi con quella maglietta, motivo della contesa, che già da sé è stata considerata una provocazione offensiva verso chi non ha gli stessi gusti sessuali di una minoranza assoluta (altro che tutti!), della quale, del resto, è una ulteriore minoranza chi fa dei predetti gusti una bandiera ideologica. In attesa di una sua, la saluto cordialmente.
Da ANDREA COZZO, Mercoledì 6 giugno, h. 0.02:
Gentilissimo, grazie di questa Sua e del fatto, doveroso oltre che onorevole e umano, di aver cancellato quegli insulti omofobici (per favore, si assicuri che ciò sia avvenuto in TUTTI i Suoi profili, perché li ho riscontrati insulti anche in altre pagine su cui Lei aveva postato la mia foto). Senza discutere ulteriormente la questione della giustificazione dell'insulto agli omosessuali sulla base di quanto avveniva in Aristofane o, in generale, nella Grecia antica, perché capisce bene da se stesso che si tratta di altra epoca e altra società (altrimenti, con la stessa modalità argomentativa, sarà costretto a giustificare -e spero che non voglia- anche la pedofilia odierna, visto che anche questa pratica era accettata in quella società), andiamo al nostro incontro. Mi manca, a questo proposito, la Sua risposta alla domanda che Le avevo rivolto su quanto affermava una Sua amica su pretese mie offese a Lei: la reputo fondamentale, perché se Lei confermasse che la Sua amica aveva ragione e mi mostrasse la mia parola offensiva, sentirei l'obbligo di chiederLe pubblicamente scusa, mentre se quella parola Lei conviene che non c'è, desidererei che Lei lo dicesse esplicitamente e mi garantisse che lo farà notare anche alla Sua amica (e magari anche le sue scuse non sarebbero sgradite). Infine, certo che non ho nessun problema ad accettare che il nostro incontro si svolga presso la Sua sede: verrò SENZA la maglietta incriminata e non verrò per alcuna lectio magistralis sui diritti alle coppie omosessuali, ma solo per una tranquilla conversazione con Lei. Stabiliamo i tempi: possono andare bene 10 minuti solo per Lei, poi 10 solo per me, poi 5 o 10 minuti per uno scambio libero (cioè con possibilità di repliche brevissime tra noi due), poi diciamo 30 minuti (o anche un'ora o più) per interevtni brevissimi (2, 3 minuti) da parte del pubblico, con possibilità di risposta da parte mia o Sua (a seconda del bersaglio 'polemico' dell'intervenuto).? Naturalmente, all'incontro dovrebbe poter partecipare anche pubblico 'estraneo'. Assicurato tutto ciò (con l'impossibilità, come vede, di una qualsiasi lectio ma con un civile dialogo che sarebbe utile per chiunque volesse farsi idee sull'argomento che tratteremo INSIEME), non mi pare che dovrebbero esserci problemi per la diretta audiovisiva., che anzi responsabilizzerà tutte le persone presenti riguardo alla trasparenza e pubblicità di tutte le loro parole e azioni. La pubblicità (nel senso di rendere pubblico qualcosa) credo che dovrebbe essere interesse di entrambi, in modo che le idee che metteremo in campo possano diventare elemento di riflessione, e magari persuasione, per più persone possibile (altrimenti, tantto vale che ci incontraimo al bar noi due e parliamo, no?). Come Le dicevo, ci vorrà anche un moderatore. Se Lei mi garantisce una persona che sia capace di non agire, anche involontariamente, in modo sbilanciato a Suo favore, non ho difficoltà ad affidarmi alla Sua scelta (nel momento in cui poi io riscontrassi comportamenti non conformi, lo farei subito notare a Lei perché fosse Lei stesso a valutare...). Insomma, non so se è chiaro che io mi metto tranquillamente nelle Sue mani. Pertanto, se siamo d'accordo su tutto quanto precede (Laa prego di darmi risposta su tutti i punti, compresa la risposta in merito all'affermazione della Sua amica), torno a chiederLe di propormi 3 date e orari (Le ho già indicato i miei giorni "no" e il mio giorno ultimo, perché poi avrò una lunga serie di impegni), il luogo e una bozza del comunicato-volantino e sarò felice di incontrarLa. Cordiali saluti. P.S: Persone che dovessero venire all'incontro, partendo da una condivisione delle mie idee, saranno da me esplicitamente richieste di non avere alcun atteggiamento offensivo né nelle parole né nei toni. Mi pare importante che anche Lei faccia lo stesso. Nel momento in cui dovesse avvenire qualcosa del genere da qualsiasi parte, sarà uno di noi due a far cambiare atteggiamento a chi si comporti in modo difforme (ognuno rivolgendosi alla 'propria' parte) ed eventualmente scioglieremo la riunione assicurandoci (noi due) che tutte le persone vadano via senza danni per nessuna. Come già Le dicevo, amerei che Lei rendesse pubblico tutta questa nostra conversazione. E io farò lo stesso sul mio profilo, a meno che, diciamo entro domani sera, Lei non mi dica che non vuole che io posti i Suoi messaggi e allora posterò soltanto i miei.
INFINE, il sig. Massimo Ursino ha chiarito (e Lo ringrazio) che la sua “amica” (in realtà persona da lui non conosciuta) non si riferiva allo scambio di messaggi tra lui e me. Sono stato lieto di scoprire così che c’era stato semplicemente un equivoco e quindi stiamo andando avanti nell’organizzazione dell’incontro.

1 commento:

  1. Una conversazione civile nonostante idee opposte. Tra il civile e il trasporto incivile di Hooligans del web c'è una enormità di distanza. Così entrambi diventano entrambe due simpatiche persone.

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