Una
grande mostra a Rovigo ricostruisce nei dettagli come il grande
risveglio esoterico del periodo della Belle Epoque si espresse anche
in una molteplicità di esperienze artistiche.
Arte e magia
Esoterismi nella
pittura europea dal Simbolismo alle Avanguardie Storiche
Mostra a cura di
Francesco Parisi
Arte e Magia. Il fascino
dell’esoterismo in Europa (promossa dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Padova e Rovigo, con il Comune di Rovigo e l’Accademia
dei Concordi, a Palazzo Roverella sino al 27 gennaio, a cura di
Francesco Parisi) indaga i rapporti tra le correnti esoteriche in
voga tra il 1860 e gli anni immediatamente successivi al primo
conflitto mondiale, in particolare tra il pensiero
magico-irrazionalista e la sua influenza sulle arti figurative
europee. Suddivisa per
suggestive sezioni tematiche, la mostra dispiega una vasta
costellazione di espressioni artistiche che evidenzieranno quanto il
pensiero esoterico abbia influenzato sia gli sviluppi del Simbolismo
europeo sia, in molti casi, la nascita stessa delle avanguardie
storiche.
Il movimento simbolista
trovò nell’occultismo fin de siècle un terreno poetico attraverso
cui dispiegare un enorme bagaglio di figurazioni, miti, emblemi e
filosofie eterodosse. Grazie a questo connubio tra occultismo e
simbolismo l’artista era in grado di perdersi tra creature
fantastiche, bellezze perverse e altrettante oscure demonolatrie. I
maggiori centri in cui fu rilevante l’influenza della cultura
esoterica sulle arti figurative si situarono tra la Francia ed il
Belgio dove la corrente simbolista si intrecciò spesso con la
letteratura. La vague esoterica fu talmente popolare tra gli artisti
che il volume di Alfred Schuré I grandi iniziati, divenne in breve
un best seller mondiale e fonte di ispirazione per pittori e scultori
così come pochi decenni prima lo era stato uno dei principali
romanzi della decadenza Là-bas di Joris-Karl Huysmans.
Kienerk, Il silenzio (1900)
Con l’avvento del modernismo e nel corso dei primi decenni del novecento l’esoterismo occidentale acquisì invece il titolo di “controcultura” che le restituì un ruolo comprimario nello sviluppo dell’avanguardia artistica europea cooptando al suo interno, grazie al suo innegabile fascino, alcune delle menti più affascinanti della società contemporanea.
Il clima spirituale dell’Europa fin de siècle favorì anche l’interesse per le religioni orientali, in primis il Buddismo, che creò una sorta di moda alternativa coinvolgendo viaggiatori, scrittori e giornalisti. Le dottrine teosofiche di Elena Petrovna Blavatsky e, più tardi, le teorie antroposofiche di Rudolf Steiner si diffusero rapidamente anche in Italia complice la forte presenza della comunità inglese a Firenze e tedesca a Roma.
In mostra, il ricchissimo
percorso espositivo trova inizio nel segno di Arpocrate, il gesto
della mano o del dito posto davanti alla bocca, a simboleggiare
l’invito a mantenere il cosiddetto “segreto iniziatico”. Qui
illustrato da opere di Louis Welden Hawkins, Boleslas Biegas, Pierre
Fix-Masseau, Fernand Khnopff, Odilon Redon, Jean Delville, Giorgio
Kienerk, Leonardo Bistolfi etc..
Si indaga quindi l’architettura esoterica, con i suoi templi ed i suoi altari, spesso espressa ricorrendo ad allusioni simboliche e messaggi iniziatici.
Psyche, Cosmo, Aura è il titolo della terza sezione, a descrivere fenomeni come le apparizioni spiritiche, la telepatia, la materializzazione di energie psichiche, o l’esistenza di mondi non visibili e le cosiddette Aure. Temi illustrati tra gli altri da opere di Piet Mondrian.
Superate le visioni e i temi simbolisti con l’avvento delle nuove ricerche sulla forma, gli artisti avevano conquistato una libertà interiore attraverso la riscoperta di misteriose forme ancestrali ed avevano iniziato ad utilizzare forme archetipiche dell’inconscio collettivo e di temi come quello ascensionalistico (monti, torri, triangoli), cosmico (cerchi, sfere, prospettive) o di pura speculazione mistica. Come testimoniano le opere di Johannes Itten, Hilma af Klint, Giacomo Balla, Wassily Kandinsky, Marcel Duchamp, Julius Evola.
Lenoir, Le monstre (1897)
Diavoli streghe e maghi, e con loro Lucifero, angelo decaduto, androgino. Li ritroviamo in romanzi e in dipinti di numerosi artisti.
La vague spiritistica, tema della sesta sezione, portò alla scoperta di nuovi linguaggi artistici come il disegno automatico – con cui l’illustratore inglese Austin Osman Spare raggiunse uno dei vertici della sua produzione artistica – e la fotografia futurista con Anton Giulio Bragaglia. In mostra, opere di Albert Von Keller, Edvard Munch, Gabriel von Max, Anton Giulio Bragaglia, Josef Váchal, Hans Baluschek, e altri.
Faléro, La sorcière (1882)
Il focus si sposta quindi su La notte e i suoi invitati, demoni e animali, vampiri, pipistrell. Nella seconda metà dell’Ottocento in Europa esplode la fascinazione, destinata a durare a lungo, dell’India e dell’Oriente. In Ex Oriente Lux sono esposte opere di: Leon Frederic, Sascha Schneider, Karl Wilhelm Dieffenbach, Raoul du Gardier, Fernand Khnopff, Jean Delville, Odilon Redon, e altri.
Dall’India a Monte Verità e alla “Cooperativa individualistica vegetabiliana” (1901-1920) che vi attrasse artisti, intellettuali, rifugiati politici, anarchici, comunisti, teosofi, massoni, rosacrociani. Un eterogeneo movimento che praticava una sorta di rifiuto del mondo e che in mostra è ricordato con opere di Fidus, Alexej von Jawlensky, Walter Helbig, Anna Iduna Zehnder, Marianne Werefkin, Arthur Segal, etc…
Chalon, Circe
Nella sezione Sâr Mérodack e il Salon de la Rose+Croix viene rievocato il cosiddetto Rinascimento Occultista si sviluppò principalmente a Parigi e che riunì una galassia di scrittori, giornalisti, maghi ed artisti. Tra loro Joséphin Péladan, fondatore del Salon de la Rose+Croix.
Infine Il segno magico. Esoterismo e occultismo nella grafica e nell’illustrazione sezione riservata al libro illustrato. A completare un percorso che, in undici sezioni estremamente documentate, fa il punto su movimenti e tensioni, culturali ed artistiche, che carsicamente hanno percorso l’intero Novecento e che riaffiorano anche nell’arte e nella coscienza dell’oggi.
Informazioni e
prenotazioni: www.palazzoroverella.com
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