Un tempo in Italia la cosiddetta “poesia civile” era un
genere frequentato da tutti i maggiori poeti. Oggi si preferisce parlare d’altro
mentre il “Bel Paese”, letteralmente, brucia.
Uno dei più
grandi poeti del 900, il compianto Pino Battaglia, scomparso nel
1995 a soli 44 anni, ancora oggi è poco
conosciuto. Eppure ha scritto versi memorabili, sia nell’antica parlata del suo
paese natale (Aliminusa), che in lingua italiana. Oggi vi propongo una delle
sue ultime poesie che, profeticamente, ha intravisto, nel bosco che brucia,
bruciare il cuore stesso di una città. (fv)
Incendio
Il bosco brucia ed è peggio che bruci
Il bosco brucia ed è peggio che bruci
il cuore di
una città. L’odore degli animali
morti in
quest’immenso bailamme
si espande
tutt’intorno.
La strada, in
salita, ci porta
al di là del fuoco, in una radura sicura.
La formica che una mollica porta
s’assume l’onere della conservazione.
al di là del fuoco, in una radura sicura.
La formica che una mollica porta
s’assume l’onere della conservazione.
Giuseppe
Giovanni Battaglia, in Poesie,
Lithos editrice, Roma 2015, pag. 447.
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