“La Pietra di Palermo”. L'antico Egitto fra mito e
realtà.
Oggi, alle ore 17, nel Bookshop del Culture Concept Store del Museo Archeologico Salinas di Palermo,
dopo l'introduzione di Francesca Spatafora, Massimiliano
Nuzzolo dell’Università Carlo IV di Praga, Direttore della Missione
Archeologica di Abusir in Egitto, illustrerà le nuove scoperte sulla cosiddetta
“Pietra di Palermo” fatte grazie all’aiuto di una nuova metodologia di analisi
e riproduzione fotografica tridimensionale chiamata RTI [Reflectance
Transformation Imaging]. Un complesso lavoro metodologico e tecnologico che
consente oggi una sua nuova lettura globale, nonché di chiarire quegli aspetti
irrisolti legati alla produzione materiale dell'opera.
Nel corso della conferenza - per la prima volta - verranno resi noti i risultati di questa ricerca nonché i possibili ulteriori sviluppi di queste indagini. 〽️
Importante quanto la stele di Rosetta, ma più antica di almeno mille anni, la Pietra di Palermo, donata al Museo Salinas nel 1877, è uno dei primi documenti scritti dell’antico Egitto ed ha dunque una importanza capitale per la conoscenza della sua storia. 〽️
E' un grande frammento di una larga lastra di basalto nero [diorite anfibolica] iscritta, in caratteri geroglifici, su ambedue le facce. Contiene una lista dei sovrani predinastici e gli annali delle prime cinque dinastie di faraoni [circa 3100-2300 a.]. Altri frammenti della stessa lastra sono al Museo Egizio del Cairo, un piccolo frammento è al Petrie Museum di Londra. 〽️
Il frammento di Palermo è quello di maggiori dimensioni e con i caratteri geroglifici meglio conservati. Nonostante la sua unicità, e nonostante sia stata spesso in passato oggetto del desiderio di diversi studiosi ed istituzioni museali, la "Pietra" è stata sottoposta ad uno studio completo e ad una analisi autoptica solo in due occasioni, ossia nel 1900, ad opera dello studioso tedesco Heinrich Schäfer, e nel 1999, ad opera dello studioso britannico Toby Wilkinson. Nessuno dei due lavori ha però chiarito del tutto le problematiche inerenti la lettura dell'opera, in particolare di una delle facce, che dato il suo pessimo stato di conservazione ha da sempre posto seri problemi di interpretazione. 〽️
Ingresso libero
Nel corso della conferenza - per la prima volta - verranno resi noti i risultati di questa ricerca nonché i possibili ulteriori sviluppi di queste indagini. 〽️
Importante quanto la stele di Rosetta, ma più antica di almeno mille anni, la Pietra di Palermo, donata al Museo Salinas nel 1877, è uno dei primi documenti scritti dell’antico Egitto ed ha dunque una importanza capitale per la conoscenza della sua storia. 〽️
E' un grande frammento di una larga lastra di basalto nero [diorite anfibolica] iscritta, in caratteri geroglifici, su ambedue le facce. Contiene una lista dei sovrani predinastici e gli annali delle prime cinque dinastie di faraoni [circa 3100-2300 a.]. Altri frammenti della stessa lastra sono al Museo Egizio del Cairo, un piccolo frammento è al Petrie Museum di Londra. 〽️
Il frammento di Palermo è quello di maggiori dimensioni e con i caratteri geroglifici meglio conservati. Nonostante la sua unicità, e nonostante sia stata spesso in passato oggetto del desiderio di diversi studiosi ed istituzioni museali, la "Pietra" è stata sottoposta ad uno studio completo e ad una analisi autoptica solo in due occasioni, ossia nel 1900, ad opera dello studioso tedesco Heinrich Schäfer, e nel 1999, ad opera dello studioso britannico Toby Wilkinson. Nessuno dei due lavori ha però chiarito del tutto le problematiche inerenti la lettura dell'opera, in particolare di una delle facce, che dato il suo pessimo stato di conservazione ha da sempre posto seri problemi di interpretazione. 〽️
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