23 settembre 2018

N. LAGIOIA, Frontiere


La frontiera: un tavolo “migrante” sulle migrazioni

di Nicola Lagioia
 
Nel giro di qualche giorno il presidente dell’ex paese più potente del mondo è riuscito a esprimersi come un perfetto membro del Ku Klux Klan, mentre il rappresentante di una delle forze politiche più rilevanti nel paese che inventò il fascismo ha espresso l’urgenza di difendere la “razza bianca” in campagna elettorale. «La difesa della razza» era il quindicinale che in Italia, dal 1938 al 1942, eccelleva nello sforzo demenziale di dare una giustificazione scientifica alla Shoah.
Sono passati molti anni da allora, siamo nel 2018 e il vento della regressione soffia velenoso al di là e al di qua dell’oceano. La Storia non concede per fortuna repliche, ma al tempo stesso è vero che la Storia, per dirla con Montale, “non è magistra di niente”. Sul tema delle migrazioni la disinforomazione oggi fa proseliti. La riflessione sul tema è vittima di troppi interessi per imboccare una strada umana e razionale. Il gioco di alimentare la paura è la professione ben remunerata di chi lo pratica e l’impoverimento intellettuale, culturale e umano di chi se ne lascia intrappolare. Ma come stanno davvero le cose?
La Frontiera è un progetto del Salone Internazionale del Libro di Torino e BookPride, ideato da Alessandro Leogrande e Elena Stancanelli, in collaborazione con Robinson/Repubblica, Radio3 e la casa editrice Laterza, accompagnata dall’associazione Piccoli Maestri. Per provare a mettere in discussione il racconto ufficiale sull’immigrazione che vede l’arrivo degli stranieri solo in termini di emergenza, pericolo, sforzo economico, perdita d’identità, abbiamo immaginato un “tavolo migrante” che raccoglierà attorno a sé in varie tappe esperti di diverse materie: ci saranno storici, sociologi, filosofi, etologi, botanici, geografi, linguisti, i quali proveranno a rispondere alle domande che gli porremo. Ogni tappa si arricchirà dei frutti della precedente, passando dagli studi di Radio3 Fahrenheit alla redazione di Robinson/Repubblica, ai palcoscenici di Libri Come e di Book Pride, alla sede della casa editrice Laterza per trovare come ultimo approdo il Salone del Libro di Torino, dove si tireranno le somme del lavoro svolto e lo si metterà a disposizione di chi (istituzioni, cittadini, donne e uomini di buona volontà) vorrà portare avanti il discorso nella teoria e nella pratica di tutti i giorni.
Si comincia il 15 febbraio a Radio3 Fahrenheit, dove a dare vita al dibattito ci saranno Stefano Mancuso, Franco Farinelli, Enrico Alleva, Enrico Bettini, e si proseguirà di settimana in settimana fino a maggio.
La Frontiera è dedicato ad Alessandro Leogrande, uno dei più luminosi scrittori e intellettuali delle ultime generazioni, morto improvvisamente all’età di quarant’anni mentre si occupava, tra gli altri, proprio di questo progetto. Conservarne la memoria e raccoglierne l’eredità sono per noi un tutt’uno.
Nicola Lagioia (Bari 1973), ha pubblicato i romanzi Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) (vincitore Premio lo Straniero), Occidente per principianti (vincitore premio Scanno, finalista premio Napoli), Riportando tutto a casa (vincitore premio Viareggio-Rčpaci, vincitore premio Vittorini, vincitore premio Volponi, vincitore premio SIAE-Sindacato scrittori) e La ferocia (vincitore del Premio Mondello e del Premio Strega 2015). È una delle voci di Pagina 3, la rassegna stampa culturale di Radio3. Nel 2016 è stato nominato direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino.

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