Tegu dumno abada
In memoria di Sacko Soumayla,
migrante maliano assassinato in Italia.
migrante maliano assassinato in Italia.
“un albero cresce sulla terra fertile
che mani umane creano frantumando l’arenaria”
che mani umane creano frantumando l’arenaria”
nella terra e nel cielo.
Le pietre fuggono strillando.
Le ombre rotolano sulle nuvole.
A ogni battito del cuore del vento
la parola si diffonde.
L’uomo cammina sui passi della donna.
La vita si insinua nell’ombra appena nata.
Così ogni cosa modella la sua forma sulla parola.
“la parola, che non muore mai”
nascono le montagne sulla sabbia
desiderose della frase
che io coltivo
dall’una all’altra alba.
“ogni mattina tu scopri qualcosa di nuovo,
poiché infinita è la parola”
poiché infinita è la parola”
la montagna esita.
Tra la prima e la seconda parola
la vita si inginocchia
e si disseta.
e la notte palpebre più pesanti
del vento della parola
che brama
il centro delle cose?
“i bambini, l’uccello e l’albero
sono parole infinite
sono parole infinite
che la montagna aveva dei fiori:
gli uomini e gli uccelli.
Nei loro becchi, sulle loro labbra
il polline indomabile della parola.
Traduzione di Francesco Marotta
Testo ripreso da https://rebstein.wordpress.com/2018/06/06/tegu-dumno-abada/
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