05 marzo 2024

GLI AMERICANI SULLA GUERRA IN IRAQ FANNO AUTOCRITICA

 





LA DEVASTANTE  "LIBERAZIONE" U.S.A. DELL'IRAQ


I danni inflitti all’Iraq nelle ultime due decadi sono “quasi incommensurabili”. Almeno 210 mila morti, per la gran parte civili. La distruzione di Mossul. Masse di iracheni in cerca di una nuova vita fuori dal paese, in migrazioni avventurose. Milioni di sopravvissuti traumatizzati.
Il “caos sanguinoso” dell’occupazione americana, dopo decadi di deprivazioni, per le sanzioni internazionali e per le ruberie del regime di Saddam Hussein, ha lasciato il paese frantumato in dozzine di fazioni e sette, in uno stato prossimo alla “conflagrazione di Gaza”.

È la recensione di due libri sui vent’anni dall’occupazione americana dell’Iraq apparsa in una nota rivista USA:

“A Stranger in Your Own City: Travels in the Middle Est Log War", di Ghaith Abdul-Abad, e “Wounded Tigris: A River Journey through the Cradle of Civilization", di Leon McCarron.

La rivista ripubblica, con la recensione, una selezione  di “saggi sulla 
devastazione in Iraq”.

Joshua Hammer, Iraq's Twenty Years of Carnage“The New York Review of Books”

 


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