15 marzo 2013

TERESA MATTEI E LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA







Con qualche giorno di ritardo riprendo da http://150anniinsieme.blogspot.it  - diretto dall'amica Grazia Messina - il post giustamente dedicato alla memoria di una delle madri della nostra Costituzione:




Grazie a Teresa Mattei

Ci ha lasciato ieri la  più giovane deputata eletta nel 1946 nell' Assemblea Costituente Italiana,Teresa Mattei, l'ultima ancora in vita delle 21 donne di quell'Assemblea. Teresa era entrata in Parlamento a 25 anni ma alle spalle aveva già tanti anni di impegno politico e una storia familiare di preciso schieramento antifascista.
Laureata in filosofia a Firenze, era stata partigiana con il nome di battaglia "Chicchi", molto attiva nella Resistenza e nella lotta di Liberazione, faceva parte dei Gap e, partecipò anche ad attentati in quegli anni difficili.

Si era già schierata da studentessa liceale: mentre un professore teneva delle lezioni sulla difesa della razza. Teresa si alzò in piedi e disse: «Chiedo di uscire perché queste cose vergognose non le voglio sentire». Fu immediatamente radiata dalle scuole del Regno e per prendere la maturità dovrà presentarsi da privatista, studiando a casa con l’aiuto di Piero Calamandrei, un amico di famiglia.
Nel 1944   sta preparando la tesi di laurea con Eugenio Garin. Ma il 3 giugno 1944 l'occupazione nazista chiama di nuovo gli italiani alla Resistenza:  non si può non rispondere e Teresa con l’amico Dante fa saltare un convoglio tedesco carico di esplosivo nascosto in un tunnel. Dante muore nell’azione, lei riesce a fuggire in bicicletta inseguita dai tedeschi. Corre all’università rifugiandosi in una stanza dove il suo relatore sta tenendo una riunione di professori. «I tedeschi mi inseguono, dica che sono qui per discutere la tesi». Quando i tedeschi irrompono Garin conferma la storia della tesi e i tedeschi se ne vanno: inoltre, i professori considerano valida la discussione e il giorno dopo le conferiscono la laurea. Da pochi mesi suo fratello Giancarlo Mattei, come lei nel Partito comunista clandestino, docente universitario di chimica e artefice della Santa Barbara di via Giulia 25, si era suicidato in via Tasso temendo di non resistere oltre alle torture e di rivelare i nomi dei compagni. Lei non demorde, anzi ha un motivo in più per partecipare armata all’attentato contro il filosofo repubblichino Giovanni Gentile. Poi cerca di raggiungere i suoi a Roma, portando con sé le matrici per stampare l’Unità. Durante il viaggio percorso con mezzi di fortuna finisce nelle mani di un commando di SS. La accusano di essere una partigiana, la picchiano, in cinque la violentano. Neanche questo riuscirà a fermare l'impegno di Teresa negli anni successivi, sempre in prima linea con coerenza e lucidità di pensiero.
"Era una donna di grande intelligenza e di vitalità, infaticabile - la ricorda Patrizia Pacini che per l'Altreconomia ha firmato il libro "La Costituente, storia di Teresa Mattei" - era in prima fila a battersi per i diritti delle donne, per l'uguaglianza dei cittadini, ha lavorato alla stesura dell'articolo 3, cardine della nostra Costituzione".
C'era Teresa Mattei dietro la mimosa diventata il simbolo della festa delle donne: "Scegliamo un fiore povero, facile da trovare nelle campagne" suggerì a Luigi Longo in un lontano 8 marzo. Infaticabile in tutte le lotte per la difesa delle donne, dei bambini e di ogni uomo libero e onesto, vogliamo ricordarla nelle biografie da noi realizzate e dedicate a queste donne straordinarie di cui oggi sembra faticoso conservare la giusta memoria.

Perchè mai come in quegli anni è stata scritta la storia più difficile ma anche più ricca dei senso e di valore dell'essere donna nella società italiana. Senza queste figure eccezionali per coraggio e capacità  le conquiste del dopoguerra e del movimento femminista (dalle leggi sul divorzio e l'aborto al nuovo diritto di famiglia fino alla più recente legge sulla violenza sessuale) sarebbero state impensabili.

1 commento:

  1. Andate a rileggere il terzo articolo della nostra Costituzione. Come giustamente osservava Piero Calamandrei è il più rivoluzionario dell'intera Carta. Anche per questo, aggiungo io, non è mai stato attuato!

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