Cicoria selvatica
Dal blog https://casarrubea.wordpress.com/dell'amico Giuseppe Casarrubea riprendo un interessante pezzo riguardante la flora e, in particolar modo, le erbe selvatiche commestibili che si trovano abbondanti, in questo periodo, non solo nel territorio di Partinico. Il tutto arricchito dalla puntuale catalogazione di alcune di queste erbe compiuta dal prof. Bernardo Inghilleri:
Erbe commestibili spontanee nel partinicese
Giuseppe Casarrubea
Il territorio di Partinico, come tutti i
territori di questo mondo, è ricco di varie forme di vita e, molto
spesso, di piante commestibili di cui la natura ci fa dono. Molte di
queste non le conosciamo, perchè vivendo di consumi da supermercato,
abituati a trovare tutto pronto e distaccati sempre più dalla conoscenza
di ciò che ci circonda, a cominciare dalle cose che sono sotto il
nostro naso, il mondo più reale e utile ci diventa estraneo e fonte di
fatica. Ma da secoli, esperti della terra e raccoglitori d’erbe, ci
danno un esempio alternativo. Nel senso culturale, umano ed
antropologico. Sono gli emarginati dalle mani pietrose e dai volti
scavati. Segnati dal tempo e dalle intemperie.
Costituiscono per noi una minoranza in
estinzione di cui ci parlava, cinquant’anni fa, Dolci nei suoi Racconti
siciliani. Esperienze di sopravvivenza che li spingeva ad avere un
contatto materiale con la terra e con le erbe spontanee che essa
produce. Ancora oggi questi interpreti curiosi dei nostri bisogni di
ritorno alla natura, le vanno a raccogliere, vendendole, poi, lungo il
corso dei Mille. Non le troveremo mai nei mercati ortofrutticoli o,
peggio ancora, nei supermercati affollati di panettoni. Li troviamo per
strada, negli angoli quasi nascosti del paese. Sbirciamo passando in
macchina ignari di quei prodotti con poteri terapeutici, come nel caso
della “cicuriedda ri muntagna”, dei “giri”, o dell’origano nuovo. Non
credo di esagerare se dico che si tratta di una categoria di lavoratori
che meriterebbe di essere incentivata, sorretta dai pubblici poteri. Se
non altro per il servizio che rende alla popolazione e per l’idea che
ci dà di fondare su questo campo una vera e propria impresa commerciale.
Cosa che sarebbe facile attuare se non fossimo un po’ privi di
fantasia.
Il prof. Bernardo Inghilleri ne ha
schedato una vasta gamma, e noi, per fare cosa utile a tutti, ma anche
per indicare una via da percorrere a impatto ambientale zero, ne
riportiamo una silloge che egli ha preparato:
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