20 dicembre 2014

RICOSTRUIRE L'ITALIA EX NOVO



Bisogna rifondare il nostro Paese ex novo


di DALE ZACCARIA

Afferma il Maestro Dario Fo “Bisogna fare come Arlecchino ribaltare tutto.Questo è un paese dove l’illegalità è legale.”

Personalmente è da diverso tempo che denuncio con scritti satirici e non solo quelle che sono pratiche mafiose dell’ambiente pseudo-poetico-letterario.
Ebbene si. La poesia che dovrebbe essere la cosa più pulita neanche quest’ambiente è indenne dalla sporcizia e da modalità di prepotenza e di mancanza d’ onestà e di moralità. Ma a dirlo prima di me (che parlo per diretta esperienza personale e scontro con questi ambienti- pratiche) è stata la Poetessa dei Navigli Alda Merini riporto alcune sue affermazioni: “ la cultura è un vero letamaio, è un letamaio che taluni riescano a far fruttare, ma che non fa germogliare il seme dei poeti veri” e ancora “io non vado mai a queste vernici poetiche, a questi ritrovi mondani. Trovo che ci siano tanti facinorosi, tanti cretini che si credono poeti ma, alla fine, parlano solo a sproposito. Soprattutto tante persone moralmente indigenti.”
Come nel 2011 a proposito di Mafia Capitale denunciai sempre pubblicamente una pratica mafiosa rispetto alla presentazione di un mio progetto artistico in un luogo importante e rinomato culturalmente di Roma. Pratica da me rifiutata. Ma si resta soli e inascoltati in una generale rassegnazione e complicità del popolo italiano. Un popolo in parte rassegnato e in parte complice. In un’Italia dove nulla cambia e tutto resta com’è.

Così la stessa letteratura cultura poesia arte editoria non premia il talento e l’ingegno, ma al contrario il talento e l’ingegno sono un pericolo, un nemico, qualcosa che va a destabilizzare a minare lo status quo di clientele mafie sistemi di favori scambi e raccomandazioni. Ma questa realtà appartiene a gran parte del panorama sociale politico culturale dell’Italia tutta.
Non si accede in nessun posto per merito preparazione e talento. Si accede per “conoscenza” dove la parola conoscenza perde e si svuota completamente del suo reale significato, del suo etimo: “ apprendere con l’intelletto la ragione il vero delle cose” dal latino cum-gnoscere e si trasforma nella volgare e bruta “raccomandazione”.
Allora dobbiamo rifondare un Paese da capo. Ex novo. Estirpare il marcio alla radice. O nulla cambierà. O sarà una morte lenta, un’agonia quotidiana.
Dobbiamo fondare un Paese su nuovi valori e parametri. Un paese meritocratico. Un paese che supporti lo sviluppo culturale e la ricerca. Un paese che protegga e non distrugga la proprio bellezza. Un paese dove venga premiata la competenza. Dove le persone preparate stiano al loro posto e non ingiustamente prevaricate da modalità disoneste.
Ma il cambiamento reale può avvenire solo modificando radicalmente il sistema. Un processo che non potrà non essere in-dolore. Un ribaltamento, una distruzione del marcio che, ripeto, è in quasi tutti i settori e a tutti i livelli, dove le collusioni politiche si intrecciano, come si intrecciano i piani, socio-politico-culturali.
Un tumore che non può essere curato. Perché la cura non porta alla diminuzione di metastasi, ma al loro riapparire, al loro moltiplicarsi, a nuove malattie.
Il tumore va estirpato. Mafia, prepotenza, corruzione, clientele, caste, raccomandazioni e parentati, vanno estirpati alla radice.
L’Italia deve rifondare la propria cultura da principio. Darsi un codice etico e di valori. O sinceramente come diceva Pier Paolo Pasolini “ come andrà finire non lo so”.

Testo tratto da: http://www.ilsudest.it/

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