Bisogna rifondare il nostro Paese ex novo
di DALE ZACCARIA
Afferma il Maestro Dario Fo “Bisogna fare come Arlecchino ribaltare tutto.Questo è un paese dove l’illegalità è legale.”
Personalmente
è da diverso tempo che denuncio con scritti satirici e non solo quelle
che sono pratiche mafiose dell’ambiente pseudo-poetico-letterario.
Ebbene
si. La poesia che dovrebbe essere la cosa più pulita neanche
quest’ambiente è indenne dalla sporcizia e da modalità di prepotenza e
di mancanza d’ onestà e di moralità. Ma a dirlo prima di me (che parlo
per diretta esperienza personale e scontro con questi ambienti-
pratiche) è stata la Poetessa dei Navigli Alda Merini riporto alcune sue
affermazioni: “ la cultura è un vero letamaio, è un letamaio che taluni
riescano a far fruttare, ma che non fa germogliare il seme dei poeti
veri” e ancora “io non vado mai a queste vernici poetiche, a questi
ritrovi mondani. Trovo che ci siano tanti facinorosi, tanti cretini che
si credono poeti ma, alla fine, parlano solo a sproposito. Soprattutto
tante persone moralmente indigenti.”
Come
nel 2011 a proposito di Mafia Capitale denunciai sempre pubblicamente
una pratica mafiosa rispetto alla presentazione di un mio progetto
artistico in un luogo importante e rinomato culturalmente di Roma.
Pratica da me rifiutata. Ma si resta soli e inascoltati in una generale
rassegnazione e complicità del popolo italiano. Un popolo in parte
rassegnato e in parte complice. In un’Italia dove nulla cambia e tutto
resta com’è.
Così
la stessa letteratura cultura poesia arte editoria non premia il
talento e l’ingegno, ma al contrario il talento e l’ingegno sono un
pericolo, un nemico, qualcosa che va a destabilizzare a minare lo status
quo di clientele mafie sistemi di favori scambi e raccomandazioni. Ma
questa realtà appartiene a gran parte del panorama sociale politico
culturale dell’Italia tutta.
Non
si accede in nessun posto per merito preparazione e talento. Si accede
per “conoscenza” dove la parola conoscenza perde e si svuota
completamente del suo reale significato, del suo etimo: “ apprendere con
l’intelletto la ragione il vero delle cose” dal latino cum-gnoscere e
si trasforma nella volgare e bruta “raccomandazione”.
Allora
dobbiamo rifondare un Paese da capo. Ex novo. Estirpare il marcio alla
radice. O nulla cambierà. O sarà una morte lenta, un’agonia quotidiana.
Dobbiamo
fondare un Paese su nuovi valori e parametri. Un paese meritocratico.
Un paese che supporti lo sviluppo culturale e la ricerca. Un paese che
protegga e non distrugga la proprio bellezza. Un paese dove venga
premiata la competenza. Dove le persone preparate stiano al loro posto e
non ingiustamente prevaricate da modalità disoneste.
Ma
il cambiamento reale può avvenire solo modificando radicalmente il
sistema. Un processo che non potrà non essere in-dolore. Un
ribaltamento, una distruzione del marcio che, ripeto, è in quasi tutti i
settori e a tutti i livelli, dove le collusioni politiche si
intrecciano, come si intrecciano i piani, socio-politico-culturali.
Un
tumore che non può essere curato. Perché la cura non porta alla
diminuzione di metastasi, ma al loro riapparire, al loro moltiplicarsi, a
nuove malattie.
Il
tumore va estirpato. Mafia, prepotenza, corruzione, clientele, caste,
raccomandazioni e parentati, vanno estirpati alla radice.
L’Italia
deve rifondare la propria cultura da principio. Darsi un codice etico e
di valori. O sinceramente come diceva Pier Paolo Pasolini “ come andrà
finire non lo so”.
- In lavorazione da parte mia il libro inchiesta Mala-cultura in Italia. La cultura mafiosa del nostro paese. https://culturaeletteraturaetica.wordpress.com/
Testo tratto da: http://www.ilsudest.it/
Nessun commento:
Posta un commento