27 gennaio 2019

LA POESIA DI STEFANO VILARDO

Foto di Ferdinando Scianna




Stefano Vilardo ad Alpe Cucco (Ficuzza) nel 2006

Stefano Vilardo oggi. Tra poco compirà 97 anni.



    Stefano Vilardo è noto, soprattutto, per Tutti dicono Germania Germania. Poesie dell’emigrazione (Garzanti 1975, Sellerio 2007). Un capolavoro che, malgrado la fortuna che ha avuto, non ha finito di dire tutto quello che, ancora, ha da dire. 
    Prima di questo libro Vilardo aveva già scritto e pubblicato tanti altri versi, impregnati di un forte lirismo,  raccolti nei volumi I primi fuochi (1954) e Il frutto più vero (1960). Ma, come ha detto più volte, malgrado  l'apprezzamento che queste sue prime creazioni avevano incontrato, a partire da quello del suo amico Leonardo Sciascia che più di tutti teneva in considerazione, Vilardo non era soddisfatto. 
     In un aureo libretto in cui, conversando con Antonio Motta, racconta della sua fraterna amicizia con Sciascia (il suo Nanà) - A scuola con Leonardo Sciascia, Sellerio editore Palermo, 2012) - Vilardo spiega, meglio che in altri luoghi, le ragioni della sua  insoddisfazione: 

« Io stavo e sto coi poeti impegnati, con Paco Ibanez che scriveva:  'Maledico la poesia concepita / come un lusso culturale per i neutrali'. Nanà stava, e credo avesse ragione, con la poesia pura. Ma mi confortava il giudizio di Antonio Machado, che da poco avevamo letto: 'La poesia pura di cui sento parlare critici e poeti, potrà esistere, ma io non la conosco' ».

(fv)

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