Mitezza e fortezza contro il decreto Salvini
Leonardo Lenzi
Io, di politica, non
ci capisco nulla, non conosco bene la storia e la portata del concetto di
coscienza di classe: Lenin, Luxemburg, Lukàcs, non so. Ho imparato cosa fosse lo sciopero in uno dei primi libri da me letti da
bimbo, 'Com'era verde la mia valle' di Richard Llewellyn, ed erano forti e
fieri minatori gallesi ad incrociare le braccia.
Forse quel che manca è la coscienza di classe, però.
Forse quel che manca è la coscienza di classe, però.
Perché io mi chiedo
che cosa accadrebbe se - rispetto al decreto Salvini - i lavoratori immigrati
(regolari e irregolari, in nero e in bianco), per un giorno, non lavorassero.
Se le badanti voltassero lo sguardo e lasciassero che la loro nonnetta nuotasse
nei suoi escrementi, che il loro nonnetto non fosse imboccato. Se le tate
indurissero il cuore e resistessero alle crisi isteriche delle madri dilianiate
tra il briefing e il figlio da portare alla lezione di pianoforte. Non solo
questo però: anche i casi disperati, anche le questioni di vita o di morte, con
il volto mite, ma duro come bronzo, si lascia succedere quel che succede. Se i
caporali rimanessero senza soldati nei campi di pomodori. Se i portantini, gli
stradini, gli operai senza specializzazione, gli oss, le colf, se tutti, tutti
per un giorno si astenessero, e sfilassero ordinatamente, silenziosamente,
nonviolentemente, rispettosamente nelle nostre strade e per le nostre piazze.
Neppure un minuscolo atto di violenza: ma neppure un secondo di lavoro. Al
welfare degli italiani ci pensino gli italiani. Per un giorno. Per due. Per
tre, a oltranza. Vengono rimpatriati, e salgono diligentemente sugli aerei e
sulle navi. Vanno in galera, ma con grande mitezza. Gli irregolari occupano il
tempo per fare la fila alle questure e autodenunciarsi, ma i regolari stanno al
loro fianco. Digiunano, tremano dal freddo, però resistono, perché sono più
esperti di noi nel sopravvivere.
Fino a che non ci
sia un po' più di giustizia,
Ecco: io mi chiedo che cosa accadrebbe, quanto dureremmo senza
di loro. Non credo più di una settimana, ma forse sbaglio in eccesso.
Leonardo Lenzi
Articolo ripreso da https://pretesciancato.blogspot.com/
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Il mio amico Nino Cangemi, ieri sera, mi ha inviato un bel commento al pezzo sopra riportato che merita la prima pagina:
La politica comprende anche la propaganda, a volere guardare
la realtà senza "idealismi". Ma da un po' di tempo si sta esagerando:
da tutte le parti. Il che appare ancora più evidente quando si rileva in
politica, salvo la propaganda, assenze progettuali, mancanza di idee, assoluta
carenza di visione generale e prospettica: non solo in chi governa. Detto
questo, il comportamento di Salvini soprattutto in questi giorni è disdicevole:
il suo accanirsi nel principio di assoluta chiusura agli arrivi dal mare anche dopo che faticosamente alcuni
paesi dell'Europa hanno raggiunto un accordo - e tra questi paesi anche
l'Italia del cui governo lui fa parte-, è inqualificabile. Per ragioni di
propaganda, l'ineffabile esponente della peggiore destra (al suo confronto
Berlusconi è un santo) ha espresso una posizione palesemente disumana. Il guaio
è che un significativo numero d'italiani lo segue: ha perso il minimo di
umanità. Poco riesce a fare papà Francesco: il nostro è un popolo di cattolici
atei. Il credito della Chiesa nei confronti degl'italiani è minimo, come già
aveva notato decenni fa il tuo Pasolini prevedendo l'affermazione referendaria
del divorzio.
Stiamo diventando sempre più ignoranti e cattivi: ci
meritiamo Salvini e Salvini si merita noi. Oggi parlare di coscienza di classe
è anacronistico perché proprio quello che una volta si chiamava proletariato
l'ha persa. L'articolo è accattivante e condivisibile perché evidenzia delle
realtà della vita di tutti, ma auspica qualcosa che mai si realizzerà. Per
tante ragioni, e diverse
condivisibili, lo sciopero degli immigrati non avverrà mai.
Il tema dell'immigrazione ha una portata mondiale e va
affrontato con la ragione, non con la pancia. L'Europa ha un calo demografico
costante e, piaccia o non piaccia, trova nell'immigrazione africana una
risorsa. Gli sbarchi sono diminuiti del 70 per cento almeno per effetto di
azioni del precedente governo e l'immigrazione non è oggi un'emergenza. La
quota degli immigrati irregolari è bassa tra quelli sbarcati: la maggior parte
è arrivata con altri mezzi e non è africana. Questi sono i dati da prendere in
considerazione per cercare di ragionare. Ma l'intento di Salvini è che
s'impedisca di ragionare. La propaganda si fa puntando sulla pancia e non sulla
ragione.
Scusami,
il lungo sfogo. Una buona serata e a presto. Nino Cangemi
...li andremmo a pregare. E lo sanno anche i nostri bravi razzisti.
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