10 gennaio 2019

COSA ACCADREBBE SE TUTTE LE BADANTI, SE TUTTI I BRACCIANTI (REGOLARI E IRREGOLARI, NERI E BIANCHI) SCIOPERASSERO 1 e 2








Mitezza e fortezza contro il decreto Salvini
Leonardo Lenzi 

Io, di politica, non ci capisco nulla, non conosco bene la storia e la portata del concetto di coscienza di classe: Lenin, Luxemburg, Lukàcs, non so. Ho imparato cosa fosse lo sciopero in uno dei primi libri da me letti da bimbo, 'Com'era verde la mia valle' di Richard Llewellyn, ed erano forti e fieri minatori gallesi ad incrociare le braccia.
Forse quel che manca è la coscienza di classe, però.
Perché io mi chiedo che cosa accadrebbe se - rispetto al decreto Salvini - i lavoratori immigrati (regolari e irregolari, in nero e in bianco), per un giorno, non lavorassero. Se le badanti voltassero lo sguardo e lasciassero che la loro nonnetta nuotasse nei suoi escrementi, che il loro nonnetto non fosse imboccato. Se le tate indurissero il cuore e resistessero alle crisi isteriche delle madri dilianiate tra il briefing e il figlio da portare alla lezione di pianoforte. Non solo questo però: anche i casi disperati, anche le questioni di vita o di morte, con il volto mite, ma duro come bronzo, si lascia succedere quel che succede. Se i caporali rimanessero senza soldati nei campi di pomodori. Se i portantini, gli stradini, gli operai senza specializzazione, gli oss, le colf, se tutti, tutti per un giorno si astenessero, e sfilassero ordinatamente, silenziosamente, nonviolentemente, rispettosamente nelle nostre strade e per le nostre piazze. Neppure un minuscolo atto di violenza: ma neppure un secondo di lavoro. Al welfare degli italiani ci pensino gli italiani. Per un giorno. Per due. Per tre, a oltranza. Vengono rimpatriati, e salgono diligentemente sugli aerei e sulle navi. Vanno in galera, ma con grande mitezza. Gli irregolari occupano il tempo per fare la fila alle questure e autodenunciarsi, ma i regolari stanno al loro fianco. Digiunano, tremano dal freddo, però resistono, perché sono più esperti di noi nel sopravvivere.
Fino a che non ci sia un po' più di giustizia,
Ecco: io mi chiedo che cosa accadrebbe, quanto dureremmo senza di loro. Non credo più di una settimana, ma forse sbaglio in eccesso.

Leonardo Lenzi 

Articolo ripreso da  https://pretesciancato.blogspot.com/

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      Il mio amico Nino Cangemi, ieri sera, mi ha inviato un bel commento al pezzo sopra riportato che merita la prima pagina:



La politica comprende anche la propaganda, a volere guardare la realtà senza "idealismi". Ma da un po' di tempo si sta esagerando: da tutte le parti. Il che appare ancora più evidente quando si rileva in politica, salvo la propaganda, assenze progettuali, mancanza di idee, assoluta carenza di visione generale e prospettica: non solo in chi governa. Detto questo, il comportamento di Salvini soprattutto in questi giorni è disdicevole: il suo accanirsi nel principio di assoluta chiusura agli arrivi  dal mare anche dopo che faticosamente alcuni paesi dell'Europa hanno raggiunto un accordo - e tra questi paesi anche l'Italia del cui governo lui fa parte-, è inqualificabile. Per ragioni di propaganda, l'ineffabile esponente della peggiore destra (al suo confronto Berlusconi è un santo) ha espresso una posizione palesemente disumana. Il guaio è che un significativo numero d'italiani lo segue: ha perso il minimo di umanità. Poco riesce a fare papà Francesco: il nostro è un popolo di cattolici atei. Il credito della Chiesa nei confronti degl'italiani è minimo, come già aveva notato decenni fa il tuo Pasolini prevedendo l'affermazione referendaria del divorzio.
Stiamo diventando sempre più ignoranti e cattivi: ci meritiamo Salvini e Salvini si merita noi. Oggi parlare di coscienza di classe è anacronistico perché proprio quello che una volta si chiamava proletariato l'ha persa. L'articolo è accattivante e condivisibile perché evidenzia delle realtà della vita di tutti, ma auspica qualcosa che mai si realizzerà. Per tante ragioni, e diverse
condivisibili, lo sciopero degli immigrati non avverrà mai.
Il tema dell'immigrazione ha una portata mondiale e va affrontato con la ragione, non con la pancia. L'Europa ha un calo demografico costante e, piaccia o non piaccia, trova nell'immigrazione africana una risorsa. Gli sbarchi sono diminuiti del 70 per cento almeno per effetto di azioni del precedente governo e l'immigrazione non è oggi un'emergenza. La quota degli immigrati irregolari è bassa tra quelli sbarcati: la maggior parte è arrivata con altri mezzi e non è africana. Questi sono i dati da prendere in considerazione per cercare di ragionare. Ma l'intento di Salvini è che s'impedisca di ragionare. La propaganda si fa puntando sulla pancia e non sulla ragione.
Scusami, il lungo sfogo. Una buona serata e a presto. 
Nino Cangemi




1 commento:

  1. ...li andremmo a pregare. E lo sanno anche i nostri bravi razzisti.

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