Foto di F. Scianna (da Feste religiose in Sicilia , 1965)
Mais, si quelqu'un, par hasard, apprenoit à la compagnie que j'étois Persan, j'entendois aussitôt autour de moi un bourdonnement: Ah ! ah ! monsieur est Persan ! C'est une chose bien extraordinaire ! Comment peut-on être Persan ?
Montesquieu, Lettres persanes, XXX
Ma se qualcuno, per caso, comunica alla compagnia che io sono siciliano, subito sento intorno a me levarsi un mormorio: Ah! ah! Il signore è siciliano? È una cosa davvero straordinaria! Come si può essere siciliano?
Leonardo Sciascia, Fatti diversi di storia letteraria e civile, Piccola Biblioteca Adelphi, 2009
Alla sua versione Sciascia aggiunge poi la risposta alla domanda:
E si noti bene: il persiano di Montesquieu non aveva nulla che in un salotto parigino lo distinguesse come persiano; è soltanto nell'apprendere che è persiano che la compagnia manifesta meraviglia e si chiede come è possibile essere persiano, quasi che l'essere persiano implicasse una diversità e difficoltà di vita alla compagnia, alla Francia e all'Europa ignote.
In questa forma paradossale, Montesquieu ha voluto rappresentare i pregiudizi etnici e razziali; ma appunto questi pregiudizi alimentano le diversità e rendono difficoltoso l'essere siciliano o sardo o corso. E non che diversità e difficoltà non ci siano: ma non sarebbero tali da provocare conflittualità e chiusure se i pregiudizi non le accentuassero ed esasperassero; se remore, difetti e virtù (spesso alle remore e ai difetti corrispondono virtù) venissero messi in conto della varietà del mondo e non della inimicizia col mondo.
(...)
Pure parlando di Verga, e del romanzo di cui è protagonista Mastro Don Gesualdo, ad un certo punto David Herbert Lawrence dice: "Gesualdo è un uomo comune, dotato di energia eccezionale. Tale è, naturalmente, nell'intenzione. Ma egli è siciliano. E qui salta fuori la difficoltà".
La difficoltà. Non si poteva dir meglio, e con una sola parola. (...) Sicché alla domanda "Come si può essere siciliano?" un siciliano può rispondere: "Con difficoltà".
Leonardo Sciascia
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