Pubblicato in edizione critica con un ricchissimo apparato di note un testo del 1931 in cui Sigmund Freud tratta di politica e religione.
Alessandro Pagnini
Freud. Inediti sul cristianesimo
Il testo di Freud, proposto in edizione critica con l’originale tedesco a fronte nella eccellente curatela e nell’ampio commento di Manfred Heinz e di Roberto Righi, risale a un periodo incerto, tra il 1930 e l’inizio del ’32, ed è un testo che Freud destinò a rafforzare le premesse psicoanalitiche della biografia del Presidente americano Woodrow Wilson che il suo paziente William Bullitt, in quegli anni, aveva in animo di scrivere.
Il libro di Bullitt uscirà solo nel ’67, e proprio nel primo capitolo conterrà il testo di Freud; riportato però con significative correzioni e omissioni (soprattutto relative alla teoria freudiana dell’omosessualità), a rimarcare più che altro differenze insanabili tra lui cristiano credente e Freud ebreo agnostico, pur nel comune giudizio negativo sull’umanitarismo sciocco e velleitario di Wilson, sul suo messianismo politico e sull’idea che una pace perpetua tra i popoli potesse essere garantita dalla Lega delle Nazioni.
Come documentano i curatori, Freud fu più coinvolto in quell’impresa con Bullitt di quanto non risulti dalle più accreditate biografie intellettuali a noi note. La ragione principale sembra chiara: cogliere l’occasione per una nuova presentazione pubblica della psicoanalisi e per una dimostrazione della sua efficacia esplicativa.
Come documentano i curatori, Freud fu più coinvolto in quell’impresa con Bullitt di quanto non risulti dalle più accreditate biografie intellettuali a noi note. La ragione principale sembra chiara: cogliere l’occasione per una nuova presentazione pubblica della psicoanalisi e per una dimostrazione della sua efficacia esplicativa.
Non scordiamoci che Freud aveva scritto a Ferenczi alla fine della Prima Guerra Mondiale, con non poco cinismo, che «per colmo di sfortuna, appena il mondo ha cominciato a interessarsi della psicoanalisi...la guerra finisce».
Da allora, è vero, guarda con progressivo distacco e disaffezione alla politica, ma sa che proprio la politica può essere il pretesto adatto per propagandare le sue teorie e per rinforzarne l’impatto. Ne esce un “sommario” di psicoanalisi chiaro e incisivo e con accenti interessanti e insoliti, come nelle pagine di intonazione feuerbachiana dedicate alla figura di Cristo.
Sigmund Freud
Manoscritto 1931
La casa Usher, 2015
€ 11,00
Il Sole 24Ore – 27 settembre 2015
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