28 maggio 2018

DI MAIO non è stato fregato da MATTARELLA ma da SALVINI


 
     Di Maio non ha ancora capito d'essere stato preso in giro da Salvini non da Mattarella. Quest'ultimo, secondo me, ha svolto il suo ruolo nei limiti previsti dalla Costituzione. E trovo che sia molto pericoloso, per la tenuta delle istituzioni, mettere sul banco degli imputati il Capo dello Stato. Bisogna adesso fare attenzione al fascismo che cova sotto la cenere della nostra Repubblica. Intanto invitiamo Di Maio a studiare un pò di diritto costituzionale e di storia aprendo gli occhi sui rischi che corre l'Italia se si continua a dare credito alla Lega di Salvini. E speriamo che quel pò di sinistra che esiste ancora in Italia rialzi la testa. (fv)
SI  TORNI A STUDIARE 
Domenico Starnone

Essere di destra come di sinistra richiede studio e capacità di maneggiare concetti che hanno una loro complessa tradizione. Ma diciamolo: appena si semplifica, andar giù per la china che porta a destra è assai più agevole che restare a sinistra. Prendiamo Salvini: lui è pura destra e anche se giurasse di non esserlo voi non riuscireste a credergli, tanto si muove con naturalezza dentro pochi ma inequivocabili concetti. S’è dato una fisionomia così marcata che, perfino quando sgarra, i suoi fan sempre più numerosi esclamano: ah, che mossa abile. Prendiamo invece Di Maio. È un sinisdestro, rimescola di qua, rimescola di là. La conseguenza è che lui parla e voi pensate: bene; poi lui riparla e voi ripensate: macché. Alla prova dei fatti, cioè, la postideologia, il trasversalismo, rischiano di fruttargli solo una fisionomia politica incerta. Tanto che mentre Salvini è ormai una manna per la destra – leghista, berlusconiana, a cinquestelle – Di Maio è in un bel guaio: se va alla sua destra sembra al servizio di Salvini e se va alla sua sinistra trova facce storte. O peggio: franose. Perché collocarsi a sinistra, in questi tempi duri, richiede un esercizio permanente. E se ci si lascia andare, non si diventa postideologici e trasversali, ma si comincia a dire: sì, dimezzare le tasse, lavoro agli italiani, fuori i pezzenti stranieri, una pistola in casa può servire.

Internazionale, 18 maggio 2018

2 commenti:

  1. Daniele Costantino: Di Maio sembra la fidanzata lasciata dal futuro marito all'altare, in piena crisi isterica (ma "chi è artefice del suo mal non pianga se stesso")..

    il PD sembra il cugino sfigato che, non avendo mai avuto una compagna, per invidia gode delle sfortune altrui.

    Il VERO PROBLEMA: l'inconsistenza di una seria alternativa a sinistra, capace di parlare dei problemi reali della gente e porre soluzioni credibili, anziché ciarlare solo di banche, Europa e mercati..

    Vista l'insensata deriva a destra del Movimento sarebbe ora che nascesse una proposta nuova, per ridare seriamente voce a tutte le persone oneste che come me avevano sperato nei 5 stelle:
    una proposta capace di dare veramente rappresentanza alle persone comuni, capace di rimettere al centro i cittadini e i loro bisogni, di ragionare in maniera sensata di migrazione, diritti, equità, lotta all'evasione e contrasto alle mafie, di scuola e rinascita civica e morale..

    La gente onesta rappresenta la maggioranza in questo paese e ha diritto/bisogno di essere rappresentata seriamente.
    Davvero vogliamo lasciare il paese a questa brutta destra?

    Davvero vogliamo lasciare il paese nelle mani di personaggi come Salvini senza neppure provare a combattere?

    Io non smetterò mai di crederci..
    — deluso.

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  2. Daniele Costantino: bisognerebbe fare però ..e non solo scrivere ..io sento il bisogno di avere una rappresentanza

    Francesco Virga: Siamo in tanti a non avere una rappresentanza degna oggi! Ma oggi non sappiamo più CHE FARE...Questo è il problema!

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