29 ottobre 2018

IL PORTAFOGLIO VIENE PRIMA DI TUTTO ANCHE PER I "SOVRANISTI"


Da sinistra a destra, il premier ungherese Viktor Orban e il vicepremier Matteo Salvini. I due si sono incontrati il 28 agosto, presso la prefettura di Milano (foto Ansa)

Quando di mezzo c’è il portafoglio, Salvini resta solo in Europa
–di Barbara Fiammeri  

Prima l’immigrazione, il rifiuto perentorio di solidarizzare con l’Italia nella ripartizione degli stranieri sbarcati sulle nostre coste. Ora arriva il «no» secco e senza appello anche sulla manovra. L’alleanza sovranista si è sfaldata. A conferma che quando si passa dalle dichiarazioni di principio sulla salvaguardia dei valori a quella del portafoglio, le alleanze come le amicizie e perfino le parentele vengono messe a dura prova.
Il primo a chiedere la bocciatura delle scelte del governo italiano è stato infatti Sebastian Kurz («non siamo disposti a pagare i debiti italiani») , il cancelliere austriaco, da sempre considerato uno degli alleati di Matteo Salvini e che assieme al premier ungherese Viktor Orban rappresenta l’ala destra del Ppe.
Sono loro che dovrebbero favorire la nuova Grosse koalition, dopo le elezioni europee di maggio 2019, tra il Ppe e i nazionalisti del gruppo Enf dove la Lega si appresta a diventare il primo partito, tant’è che si parla da settimane insistentemente della possibile investitura di Salvini come candidato dell’intero asse sovranista per la guida della Commissione.
Eppure a schierarsi contro l’Italia e il governo gialloverde, con toni duri e anche sarcastici, è stata anche Alice Weidel, leader di Alternative fur Deutschland, il partito dell’estrema destra tedesca reduce dal successo in Baviera, che a Strasburgo condivide lo stesso gruppo parlamentare del Carroccio: «Salvini sbraita, ma gli sfugge che l’Italia senza la flebo della Ue sarebbe fallita da tempo» .
Dichiarazioni non troppo incoraggianti. Anche perchè chi non ha parlato (vedi Orban) si è trincerato dietro un silenzio che non promette nulla di buono. Un campanello d’allarme. Soprattutto per Salvini. Il leader della Lega ha moltiplicato i consensi anche in Europa grazie alla sua battaglia per fermare gli sbarchi dei migranti. Ma ora siamo in autunno inoltrato, il mare è mosso e più dei migranti in arrivo preoccupano i conti degli italiani.

© Riproduzione riservata


Nessun commento:

Posta un commento