ph. gisella ingraffia
“ Io non sono un uomo di fede, sono un uomo di ragione
e diffido di tutte le fedi, però distinguo la religione dalla religiosità.
Religiosità significa per me, semplicemente avere il senso dei propri limiti, sapere che la ragione dell’uomo è un piccolo lumicino che illumina uno spazio infimo alla grandiosità ,
all'immensità dell’universo. L’unica cosa di cui sono sicuro, sempre stando nei limiti della mia ragione, è semmai che io vivo il senso del mistero, che evidentemente è comune tanto all'uomo di ragione che all'uomo di fede. ( …) .
Resta però, fondamentale questo profondo senso del mistero che ci circonda e che è ciò che io chiamo senso di religiosità(...). Penso che la vera differenza sia tra chi per dare un senso alla propria vita si pone con serietà e con impegno queste domande e cerca la risposta anche se non la trova e colui cui non importa nulla, a cui basta ripetere ciò che gli è stato detto fin da bambino”.
Norberto Bobbio, Religione e religiosità. Micromega 2 (2000),pp.7-10
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