Non dimenticare Alberto Moravia
di Nicola Vacca
Che fine ha fatto Alberto Moravia? La
domanda è pertinente, allo stesso modo lo è la risposta: pressoché
dimenticato. A venticinque anni dalla sua scomparsa uno degli scrittori
più importanti del dibattito culturale del Novecento è scivolato
nell’oblio, sorte comune a molti altri autori del suo tempo. Questo
accade soltanto in un Paese senza memoria come il nostro. Dall’esordio
avvenuto nel 1929, con Gli indifferenti, lo scrittore romano classe 1907, ha scritto trenta romanzi.
Ma oggi poco si parla di Moravia e della sua opera. E il suo nome
rischia di scomparire per sempre. Ma ripeto, queste rimozioni italiche
sono talmente frequenti che passano silenziose nel disinteresse generale
in cui si consuma una pseudo letteratura di cui nulla resterà.
Ma Alberto Moravia nei suoi libri è stato profetico. In libri come Le ambizioni sbagliate, Il conformista
egli ha affrontato il rapporto tra l’uomo e la società, l’aridità
morale degli esseri umani, l’ipocrisia e l’incapacità del genere umano
di aspirare alla felicità.
La sua scrittura non ha mai rinunciato a uno stile semplice, e in quel grande capolavoro che è La noia racconta l’alienazione dell’essere umano come pochi hanno fatto nella letteratura italiana.
Alberto Moravia è stato uno scrittore
morale, ogni suo libro ruota intorno al nucleo tematico: rappresentare
un’umanità priva di slanci e di ideali, raccontare l’uomo nelle sue
contraddizioni tenendo sempre conto della trasformazioni sociali, da lui
sempre annotate con acume e intelligenza. Come non ricordare il
bellissimo libro di saggi L’uomo come fine, in cui Moravia
afferma che il mondo moderno è un mondo di antiumanesimo, che può
generare solo la noia, il disgusto, l’impotenza e l’irrealtà.
Alberto Moravia pensava che il compito
dell’intellettuale è quello di dire la verità, o quello che in quel
momento considera la verità. Oltretutto, dicendo la verità, si può
anche qualche volta cambiare il mondo. Si può ma non si deve (Impegno controvoglia, saggi articoli, interviste: trentacinque anni di scritti politici, Bompiani 1980).
Il Moravia politico coincide con il
Moravia scrittore. Entrambi raffigurano gli scenari di una decadenza
morale e culturale del suo tempo e della società. Le sue pagine oggi
leggono anche il nostro tempo, finito nel baratro di una crisi morale e
economica. I suoi libri sono drammaticamente aderenti alla stagione
fallimentare del nostro scontento globale scontento che non finiremo di
attraversare.
Che fine ha fatto lo scrittore profetico
Alberto Moravia? È stato assassinato dall’indifferenza, dall’aridità e
dal conformismo che ha magnificamente descritto e denunciato nei suoi
romanzi.
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