Corrotti, ladri o (almeno) assenti
Settimo
comandamento: non rubare. E’ quello al quale si obbedisce di meno, in
Italia lo capiscono anche i bambini, ma forse solo quelli. Oggi essere
ladri non fa più nessun effetto ma un popolo che elegge corrotti,
impostori, ladri, traditori, non può considerarsi vittima, è complice.
E nella settimana della manovra finanziaria (o legge di stabilità) orgogliosamente mostrata al pubblico da un Renzi fiducioso ed ottimista sulle prospettive di crescita, una serie di inchieste, da nord a sud, mettono a nudo un Italia corrotta fino al midollo.
A Milano, anche se l’inchiesta parte da Catanzaro, è stata arrestata
la direttrice del carcere minorile: finanziava progetti (con denaro
pubblico) in cambio di incarichi o assunzioni a famigliari nonostante
fossero sprovvisti di titoli, qualifiche ed esperienza necessari.
Tutti gli uomini sono corruttibili: è questione di somme.
A Roma all’ANAS (società per
azioni italiana interamente di proprietà del Ministero dell’Economia e
delle Finanze che gestisce la rete stradale ed autostradale italiana) le
somme sono alte ed il numero di corrotti anche. Gli arrestati in questo
caso sono dieci, con accuse di tangenti, voto di scambio, associazione a
delinquere e corruzione.
Nel gergo delle persone accusate di
corruzione i soldi diventano «topolini» «libri» e «ciliegie». Le
ciliegie a loro volta pilotavano appalti che servivano a svolgere lavori
in zone colpite da emergenze, come frane o alluvioni.
Uno degli imprenditori coinvolti, Francesco Mele, lavorava
così bene da poter annunciare al telefono con un creditore
l’aggiudicazione della gara da tre milioni di euro per lavori sulla Ss
325 di Prato ancor prima che ci fosse l’ufficialità.
A volte la corruzione è talmente estesa da somigliare piu’ a un nuovo mestiere piuttosto che a un fattore illegale.
A Sanremo gli arresti sono stati 35 e altre 100 persone sono state denunciati per assenteismo. Tutti dipendenti comunali.
Su 528 dipendenti del Comune di Sanremo, sono stati 271 dipendenti controllati (circa la metà del totale). Sono risultati irregolari i comportamenti di 195 persone, cioè il 72% di tutte quelle controllate.
Non
c’è giorno che passi senza una piccola-grande indagine, un suo sviluppo
o un nuovo filone dalle direzioni più arzigogolate, dalle Asl alle più
surreali poltrone di Stato e le cronache dimostrano da anni che nessuno
ne è immune, dall’ultimo vigile di provincia al primo ministro. Questo lo sappiamo fin troppo bene.
“Si scrive legge di stabilità ma si
pronuncia legge di fiducia” – ha detto il premier Renzi a Palazzo
Chigi illustrando la manovra approvata dal Cdm: “il nostro destino non è
Bruxelles, a New York, a Pechino, è nelle nostre mani”.
Forse è questo il problema.
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