Da Natale in casa Cuppiello riprendiamo il dialogo tristissimo fra padre e figlio sul presepe.
Eduardo De Filippo
Luca ~ Tieni
un carattere insopportabile. Io ti voglio bene, ma certe volte non
so io stesso come ti devo far capire certe cose. Tu sei un bravo
ragazzo. I sentimenti sono buoni, lo so. Ma tieni un caratteraccio
selvaggio. Nessuno ti può fare capire niente. Ma io dico, il
giudizio! Tu te vinne 'o cappotto 'e Pasquale al mese di
dicembre! Dove siamo arrivati? Oramai sei un giovanotto, non sei
più un bambino. A scuola non hai voluto fare niente. Te
n'hanno cacciato da tutte le scuole di Napoli. Terza elementare:
“Non voglio studiare, voglio fare il mestiere”. E allora ti
devi interessare. Chi cerca trova. Vai girando, guarda dentro ai
magazzini. Nelle vetrine ci sono i cartellini: “Cercasi
commesso”. Si comincia, poi si può fare strada. Io non sono
eterno. I soldi ci vogliono. Mo t'aggia fa' 'o vestito nuovo. Dopo
Natale, viene il sarto, porta i campioni e ti fai un bel vestito
di stoffa pesante, questo che tieni addosso ormai è partito. Ti
faccio pure due camicie. Tua madre mi ha detto che quelle che
tieni non le può salvare più. Un vestito e due camicie. (indica
il Presepio) Qua poi ci vengono tutte le montagne con la neve
sopra. Le casette piccole per la lontananza. Qua ci metto la
lavandaia, qua viene l'osteria e questa è la grotta dove nasce il
Bambino (ammiccando) Te piace, eh? Te piace!
Tommasino ~ (annodandosi la cravatta) No
Luca ~ Bè, certo adesso è abbozzato, non si può dare un giudizio, è giusto. Ti compro pure due cravatte, che questa che tieni è diventata nu lucigno. E per Natale ti regalo dieci lire, così se ti trovi con gli amici, coi compagni, puoi offrire pure tu qualche cosa, e fai bella figura. (indicando un altro punto del Presepe) Qua ci faccio il laghetto col pescatore, e dalla montagna faccio scendere la cascata d'acqua. Ma faccio scendere l'acqua vera!
Tommasino ~ (scettico) Già l'acqua vera!
Luca ~ Sì, l'acqua vera. Metto l'interoclisemo dietro, apro la chiavetta e scende l'acqua. Te piace, eh?
Tommasino ~ No
Luca ~ Ma io non mi faccio capace! Ma lo capisci che il presepio è una cosa religiosa?
Tommasino ~ (sostenuto) Una cosa religiosa con l'interoclisemo dietro? Ma fammi il piacere!
Luca ~ È questione che tu vuoi fare il giovane moderno… ti vuoi sentire superiore. Come si può dire: “Non mi piace”, se quello non è finito ancora?
Tommasino ~ Ma pure quando è finito non mi piace.
Luca ~ (arrabbiato) E allora vatténne, in casa mia non ti voglio.
Tommasino ~ E me ne vado.
Luca ~ Trovati un lavoro qualunque e non mettere più piede qua.
Tommasino ~ (alludendo al Presepe) Ma guarda un poco, quello non mi piace, mi deve piacere per forza?
Luca ~ Ma dalla casa mia te ne vai.
Tommasino ~ Ma il Presepio non mi piace.
Luca ~ (furibondo) E vatténne, perché in questa casa si fanno i Presepi.
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