“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.” Antonio Gramsci
02 dicembre 2015
MARIA CALLAS E PIER PAOLO PASOLINI 2
Il 2 dicembre 1923 nasceva Maria Callas, la Divina, bella e tormentata, straordinario soprano e icona immortale. La ricordiamo con un'intensa, delicata lettera che le scrisse Pier Paolo Pasolini durante le riprese del film “Medea”, per il quale il regista la scelse folgorato dalla bellezza del suo volto intenso, “d’eleganza borghese e forza contadina”:
“Cara Maria, stasera, appena finito di lavorare, su quel sentiero di polvere rosa, ho sentito con le mie antenne in te la stessa angoscia che ieri tu con le tue antenne hai sentito in me. Un’angoscia leggera leggera, non più che un’ombra, eppure invincibile. Era il sentimento di non essere stata del tutto padrona di te, del tuo corpo, della tua realtà: di essere stata “adoperata” (e per di più con la fatale brutalità tecnica che il cinema implica) e quindi di aver perduto in parte la tua totale libertà. Questo stringimento al cuore lo proverai spesso, durante la nostra opera: e lo sentirò anch’io con te. È terribile essere adoperati, ma anche adoperare. Tu sei come una pietra preziosa, che viene violentemente frantumata in mille schegge per poter essere ricostruita di un materiale più duraturo di quello della vita, il materiale della poesia”
(Pier Paolo Pasolini, 1969)
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