28 agosto 2016

D. PASSANTINO TRA IL DIRE E IL FARE





In principio star Verbum et Verbum erat apud Deum et Verbum erat Deum. Giovanni I, 1-2
Ed ecco avvenuto il sincretismo tra filosofia greca e tradizione ebraica in una semplice addizione:
filosofia greca pre e post-socratica +tradizione ebraica=Cristianesimo.
La parola greca logos, calcata semanticamente in Verbum, in latino, deriva dal verbo greco legw, che annovera tanto significati, tra cui: raccogliere, enumerare, narrare, ordinare, parlare, prescrivere, per cui logos è stato il discorso comune che gli uomini devono ascoltare, ma anche una legge che governa ogni cosa, principio dell’armonia degli opposti per Eraclito (VI-V sec. a. C.); per Platone è il discorso dialettico che permette di raggiungere la conoscenza; per gli Stoici, a siamo quasi al Cristianesimo, il logos è il principio generatore e regolatore di tutto.Con Giovanni 1, 14 il logos sarx egheneto, Verbum caro factum est,  Il logos/ Verbo si è fatto carne. Il principio creatore/ordinatore della filosofia greca ha coinciso perfettamente con il Dio degli Ebrei e si è fatto Uomo, Gesù Cristo.
In Italiano la logica è la razionalità e la ragione insita nelle cose, tanto è vero che anche il verbo ragionare può essere usato come sinonimo di discutere e si riallaccia al verbo greco legw, così come anche la parola dialogo.  E proprio alla parola dialektikè si riferisce Cicerone nel de oratore 2.157 quando dice che il verbum è:
Ars, quam verbo Graeco dialektiken appellabat 
Cioè: tecnica, che con termine greco chiamava “dialettica”.
D’altra parte il termine verbum di prestava bene a sostituirsi a logos, perché ha la sua radice presente anche nel tema verbale *ver del greco, da cui si forma un futuro *erw, io dirò ed ha corrispettivi nel tedesco wort e nell’inglese word.
Una parola, un discorso, una razionalità, una ragione, un ordine, già scritto da sempre, anzi già detto da sempre se pensiamo che anche la parola fato (lat.fatum) deriva dal latino for, faris, fatus sum, fari che vuol dire parlare, quindi fatumfata, participio passato neutro, vuol dire proprio le cose dette, fissate, creare e ordinate da Dio. Dio quando dice crea, quando pensa dice e quando crea pensa: i tre “momenti” del dire, del pensare e dell’agire avvengono contemporaneamente e sempre in eterno, senza successione temporale alcuna; potenza e atto coincidono in Dio è nella parola di Dio, anzi Dio è la parola stessa che si è fatta carne con l’avvento del Cristianesimo.
Tuttavia la parole di cui ci occupiamo, senza rischiare di sprofondare nel baratro dell’incomprensione o dell’assurdità o della pazzia, se non della conversione, sono le parole dei grammatici, i verba. Quelli che in italiano poi oltre alle parole, non per puro caso, passano a indicare anche l’azione, i verbi.

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