16 agosto 2016

R. BARTHES SULL'EPOCA DELLA FOTOGRAFIA




“Vedere se stessi (altrimenti che in uno specchio): in termini storici, questo atto è recente, dal momento che il ritratto, dipinto, disegnato o miniato che fosse, è stato sino alla diffusione della Fotografia un bene limitato a pochi, destinato del resto a ostentare una data condizione economica e sociale – e in ogni caso un ritratto dipinto, per quanto somigliante sia (è quello che sto cercando di provare), non è una fotografia. E’ curioso che non si sia pensato al rivolgimento (di civiltà) che questo atto nuovo comporta. Io vorrei una Storia degli Sguardi. La fotografia è infatti l’avvento di me stesso come altro: un’astuta dissociazione della coscienza d’identità”

Roland Barthes, La camera chiara

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