23 agosto 2016

LINGUAGGI E POTERE

Le "due rocche" di Marsala

Grazie all'amico Nino Contiliano anche a Marsala si torna a parlare di lingua e potere.

“2rocche” - Marsala (29 -8- ’16, ore 21)
di Antonino Contiliano




La lingua dell’uomo è una tromba di guerra e di sedizione 
Thomas Hobbes (De Cive) 

Disculpen la molestias, esto es una revolutión. 
Sub Comandante Marcos 

Non è un mistero per nessuno che i poteri della governamentalità capitalistico-neoliberista passano attraverso l’uso della lingua e dei linguaggi, i medium cioè che producono soggettivazioni e soggetti (individui e gruppi) ad uso consumo del sistema produttivo e riproduttivo in vigore: il neocapitalismo dei linguaggi o dei segni. Ma noi amiamo l’ordine della rivoluzione! Una parola in disuso, ma non estinta! Il problema, dice Humpty Dumpty, ribattendo ad Alice (che osserva come mai le parole possano avere significati così diversi), è “chi è il padrone della lingua – tutto qui”!

L’“Ong non-estiy” pertanto, sul “polemoso”-amplesso plesso delle “2rocche” di Capo Boeo di Marsala, invita il chiunque (per la serata del 29 agosto 2016) a di-stricarsi in compagnia con i soliti ignoti anti-poteri-potere; e ciò per entrare in di-sputa vs i luoghi delle parole del comando o del regime d’ordine dei suoi presupposti padronali, legati ad atti d’assoggettamento culturale e sociale.  Qualche esempio?  “L’Europa lo vuole”; “l’Europa ce lo chiede”; “le banche sono in sofferenza”; “bisogna pagare i debiti”; “lavoriamo per l’Italia”; “bisogna onorare i debiti”; “ce la faremo, l’Italia ce la farà”; “i mercati sono allarmati”; “i mercati sono capaci di autoregolarsi, la riduzione della tassazione per le imprese e i ricchi aumentala la produzione, la disoccupazione è volontaria, la privatizzazione è un vantaggio per tutti, rimborsare i creditori, ridurre drasticamente i salari e i servizi sociali, privatizzare lo Stato sociale”; “i migranti… debbono accettare i nostri valori…non possiamo accettarli tutti…”, etc.  Sullo scoglio delle “2rocche” di Capo Boeo, il polemos sarà avviato con le armi critiche della poesia, della letteratura, dell’arte, della musica, delle canzoni, o dalle istanze più libere che possono venire dai presenti e partecipanti (il basso). 
Non è solo una presa di posizione contro i poteri lontani e vicini. È la domanda irrinunciabile di un rivolgimento totale e radicale che riguarda chiunque non voglia rimanere struzzo e cieco, volutamente. Su questo scoglio di Capo Boeo – dove ognuno è invitato a essere insieme attore, spettatore e protagonista, facendosi voce corale con il linguaggio che è proprio e insieme diverso (altro) –, condizioni meteorologiche permettendo, si spera (tutto è casuale, improvvisato e imprevedibile il corso della serata) di avere la presenza di pittori, attori, teatranti, musicisti, poeti, cantanti, artisti di strada, venditori ambulanti, cantastorie, lettori di poesie e altre scritture, artisti vari e amanti dell’improvvisazione performativa…insomma è chiamato il chiunque.
Dalle ore 21 in poi, come per gli altri anni, la serata procederà per alternanze di letture, musica, performance varie, scambi e conflitti d’ordine dia-logico-politici.


N.B. Avviso importante per chi ha voglia di partecipare: ognuno, viste le condizioni del posto, e salve le condizioni meteo, si auto-organizzi in termini di: lampade, candele e strumenti vari per la serata...Vi aspettiamo in tanti (locali e fuori zona), ma anche in pochi 

(Perché non tutti? ... Una presunzione che non ci appartiene!). 

“Il battito di una farfalla può scatenare un temporale”!

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