08 febbraio 2018

CETTINA VIVIRITO, Palermo arrabbiata


Opera di Filippo Leto, Madre Palermo


     Esistono vari luoghi a Palermo che permettono meravigliose vedute dall’alto: uno di questi, forse il migliore, è sicuramente quello che permette di ammirare la città dalla Torre di S. Nicolò di Bari, che si trova nel quartiere dell’Albergheria, nel cuore del centro storico palermitano. Questa torre civica ha origini antichissime essendo stata edificata nel ‘300 come torre di avvistamento per difendere le mura del Cassaro, accanto alla chiesa da cui ha preso il nome. Perduta la sua precipua funzione di difesa, venne comunque mantenuta ed abbellita da bifore intarsiate e da un orologio che, assieme a quelli di Sant’Antonino Abate e di Santa Lucia al Borgo, batteva la “castiddana” per annunciare agli artigiani di chiudere bottega e alla popolazione di non girovagare più per le strade senza autorizzazione.

“Torre d’eccellenza”, probabilmente la più alta di Palermo, articolata su quattro livelli, la torre è stata edificata con pietrame a grossi conci, utilizzando massi tufacei squadrati, che le conferiscono una linea rigorosa ed severa. Il particolare straordinario di questa torre è che sulla sua cima campeggia una bellissima scultura di Filippo Leto, artista palermitano, “Madre Palermo”: rappresenta una donna arrabbiata e con gli abiti lacerati, con atteggiamento fortemente offeso dalla sua città che, senza rispetto per se stessa, si abbandona al degrado; realizzata la notte tra il 20 e 21 marzo 2014 la statua sarà tolta solo quando la città di Palermo capirà e comincerà a reagire.

Una mostra fotografica a Palermo ospita una magnifica foto della statua insieme ad altrettante belle fotografie di Salvo Gravano, nei locali di Moltivolti che si trova in via Puglia 21, nel cuore di Ballarò e che rimarrà visitabile fino al 18 febbraio, dalle 10 alle 23. Il filo conduttore della mostra, che inaugura l’Operazione Muro bianco, nata per portare colore e sguardi nell’unica parete monocromatica di questo spazio di condivisione, è l’amore per un vecchio mercato come Ballarò che fiorisce “sotto gli sguardi di chi lo ama”. Sono tanti, infatti, tra musicisti, attori, artisti di strada, volontari, che cercano ogni giorno di cambiare il volto di un quartiere antico dove si respirano cultura e mescolanze tra i marmi barocchi e le torri, dietro ai banconi e sulle “balate” del mercato.

Tra i volti ritratti su cartoncino riciclato quelli di Angelo Salvatore Daddelli, Irene Ientile, Lucia Lauro, Costanza Licata e Salvo Piparo, oltre a “Madre Palermo”, la più bella allegoria della città e del desiderio di rinascere alla bellezza etica ed estetica.

Cettina Vivirito

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