13 febbraio 2018

ROSARIO DAIDONE, Le elezioni politiche nella Marineo democristiana d'una volta.


      L'amico Rosario Daidone, uno dei maggiori esperti nazionali dell'arte maiolica siciliana, mi ha inviato poco fa un delizioso ritratto del nostro paese natale  scritto con lo stile di Leonardo Sciascia. (fv)

MEMORIE MARINESI
di Rosario Daidone


Una volta, quando a Marineo arrivava un On. (si fa per dire) era ricevuto con tante premure. Applausi quando scendeva dall'automobile, accompagnamento sino alla sezione e alla sacrestia (Marineo era generalmente frequentato da democristiani). Salito sul balcone (quello centrale nella piazza detta stranamente del Popolo), affiancato dai piu' affezionati, faceva molte promesse che sapeva di non dover mantenere; aumentando il volume della voce al momento opportuno si prendeva la dose abbondante di applausi (in primissima fila i piu' fedeli con le mani calde e spellate) poi sulla macchina nera (ancora non c'era quella blu), riaccompagnato dai ragazzini che correvano dietro l'automobile, pregustava l'abbondante raccolto di voti e... Dopo le elezioni, a risultati certi, qualcuno "entrava" alle Poste, qualche altro alla Regione, qualche altro nelle Ferrovie o, come usciere, in banca. Ma i rubinetti dell'acqua restavano asciutti, le strade mantenevano intatte le buche, le scuole senza riscaldamenti. Nella sezione DC i pochi "civili" giocando a carte aspettavano le nuove consultazioni elettorali per ottenere qualche altro impiego. I rubinetti sarebbero rimasti ancora asciutti, le buche sarebbero aumentate nelle strade, le scuole senza riscaldamenti. Il paese, generoso e inconsapevole, barattava una decina di posti per gli scansafatiche con mille e mille voti a favore dell'On. (si fa per dire ancora) di turno. Quella si' che era solidarietà' paesana! (rd)

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