Francesco De Sanctis credo che sia stato uno dei primi critici a riconoscere il valore filosofico dell'opera leopardiana. Inglesi e americani l'hanno scoperto solo da qualche anno, grazie anche ad una recente traduzione inglese dello Zibaldone del poeta di Recanati. (fv)
"Nessun maggior segno d'essere poco savi e poco filosofi che volere savia e filosofica tutta la vita."
"Si
veda quanto sia difficile a trovare un vero e perfetto filosofo. Si può
dire che questa qualità è la più rara e strana che si possa concepire, e
che appena ne sorge uno ogni dieci secoli, seppur uno n’è mai sorto.
(Qui riflettete quanto il sistema delle cose favorisca il preteso
perfezionamento dell’uomo mediante la perfezione della ragione e della
filosofia). È del tutto indispensabile che un tal
uomo sia sommo e perfetto poeta; ma non già per ragionar da poeta; anzi
per esaminare da freddissimo ragionatore e calcolatore ciò che il solo
ardentissimo poeta può conoscere. Il filosofo non è perfetto, s’egli non
è che filosofo, e se impiega la sua vita e se stesso al solo
perfezionamento della sua filosofia, della sua ragione, al puro
ritrovamento del vero, che è pur l’unico e puro fine del perfetto
filosofo. La ragione ha bisogno dell’immaginazione e delle illusioni
ch’ella distrugge; il vero del falso; il sostanziale dell’apparente;
l’insensibilità la più perfetta della sensibilità la più viva; il
ghiaccio del fuoco; la pazienza dell’impazienza; l’impotenza della somma
potenza; il piccolissimo del grandissimo; la geometria e l’algebra
della poesia."
GIACOMO LEOPARDI, Zibaldone di pensieri
GIACOMO LEOPARDI, Zibaldone di pensieri
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