08 aprile 2018

M. TRAMONTANO, Essere è saper dire




( se il mio lavoro, ancora, qualcosa mi insegna )

Bisognerebbe che vi dicessimo che la vostra lingua madre potrebbe salvarvi dalla sudditanza e dall’esclusione.
E bisognerebbe che vi dicessimo che il napoletano lo conosciamo anche noi che sediamo al di là di quella inutile cattedra da buttare via e che conosciamo pure tutta la sequela di “male parole” che conoscete voi. Semplicemente scegliamo di non usarle...perché possono essere l’eccezione di una volta, di uno stato d’animo difficile da spiegare, della rabbia, ma non sono la nostra lingua e non sono il napoletano.
E bisognerebbe che vi dicessimo che l’ Italiano ha parole bellissime... origini antiche...futuri possibili ... da nutrire con l’uso innamorato della lingua. Ha parole da scegliere una a una... perché unici sono i nostri pensieri, unico è il nostro sentire.
Bisognerebbe che vi dicessimo che “bello” non è l’unico aggettivo qualificativo che esiste, e che il verbo fare ha migliaia di accezioni, per ognuna una parola e ancora e ancora...
Bisognerebbe che vi dicessimo
che siamo quello che sappiamo di noi stessi e che di noi stessi riusciamo a dire.
E che le cose sono perché sappiamo chiamarle, perché conosciamo il loro nome.E bisognerebbe che vi dicessimo che non saper dire è come non essere.
( forse )

Mariella Tramontano


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