27 aprile 2018

UN CONVEGNO SULLE ANTICHE TERME DI CEFALA DIANA


Domani pomeriggio, a Cefala Diana, un interessante Convegno sulle antiche Terme Arabe. 
Colgo l'occasione per riproporre quanto abbiamo scritto sull'argomento qualche anno fa:  







      Stamattina ho ripensato a un luogo mitico della mia infanzia: le terme di Cefala Diana, distanti circa cinque chilometri da Marineo. Il luogo è stato sempre indicato dagli abitanti della zona come ' i vagni', 'i bagni'; da piccolo ci andavo a fare il bagno quando ancora c'era l'acqua calda e si arrivava sul posto a piedi o a cavallo di asini e muli.  Adesso l'acqua termale è scomparsa. Alcuni sostengono che se la sono fottuta i privati furbi del circondario; altri danno la colpa al recente restauro. Sarebbe comunque importante accertare i fatti e ripristinare, per quanto possibile, l'antico uso che se ne faceva prima che venissero abbandonati a se stessi.

       Per la storia del sito rimando al bel video di Gaspare Mannoia.     

P. S. : Mi pare opportuno riprendere di seguito alcuni dei commenti pervenuti, anche via facebook, per dare maggiore  precisione e compiutezza a quanto sopra detto:

Leggi il resto qui:   https://cesim-marineo.blogspot.it/2016/05/ripensando-alle-terme-arabe-di-cefala.html


2 commenti:

  1. leggendo i commenti in libertà: problema acque: con un indecente provvedimento il comune di Villafrati si impadroni della sorgente (calda) scoprendo a danno fatto che non era utilizzabile per usi potabili. successivamente la Soprintendenza, nell'ottica della mediazione ottenne un allaccio precario per rifornire le vasche. Le acque erano intermittenti ed in conseguenza l'uso alberghiero che s'immaginò alla fine del settecento penso non dovette funzionare bene. (esiste il computo metrico della trasformazione). le immagini dei viaggiatori francesi ed inglesi non sono fantastiche ma antecedenti esattamente come la descrizione del Fazello che dice chiaramente che l'ambiente era unico. non 'è motivo di dubitare dell'esistenza delle tre fonti perchè ne fu (sec. XIX) misurata la temperatura.il crollo che dette origine all'attuale partizione in due ambienti era già stato ipotizzato dal Ryolo (Sicilia archeologica). sono fantasiose invece le dichiarazioni del Bellafiore per incapacità di leggere il partito e lo spazio architettonico.la ricostruzione in c.a dei corpi settecenteschi voluta dal B. ha distrutto i sedimi originari senza dare alcun contributo alla gestione del complesso. gli scavi della Soprintendenza nella parte diruta ed originale dell'antico baglio credo non siano mai stati pubblicati e sarebbe interessante conoscere eventuali ritrovamenti. è comunque da lì che occorre ripartire per conoscere e recuperare l'antico complesso anche con l'eventuale onere di demolire le superfetazioni cementizie. occorre infine uno studio serio sulla sorgente calda (comune di Villafrati) e sulle altre sorgenti forse locali. è probabile per quest'ultime che ancora qualcosa si possa trovare perchè i catusati in prossimità del baglio dovrebbero ancora esistere

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  2. Ringrazio Raffaele Savarese per questo commento che presuppone una conoscenza seria ed approfondita dei problemi sollevati. Sarebbe davvero auspicabile una ricerca seria sull'antica sorgente dell' acqua termale che arrivava nelle vasche degradate dei bagni fino alla fine degli anni 70 del secolo scorso. Dubito comunque che gli Enti responsabili della dispersione dell' acqua termale abbiano interesse a fare luce su quanto è realmente accaduto.

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