Claudio Magris
Quelle
fiumane di gente sventurata che chiede solo di poter vivere potrebbero
diventare così grandi da rendere oggettivamente difficile dar loro la
possibilità di vivere. Forse quelle migrazioni sono l’avanguardia oscura
di un grande e non lontano cambiamento simile alla fine del mondo
antico, un cambiamento che non riusciamo a immaginare. I nuovi,
arroganti e beoti padroni della terra si illudono
che il loro dominio, i loro bottoni che spostano a piacere uomini,
cose, ricchezza e povertà, sia destinato a durare in eterno. Esso
potrebbe crollare come è crollata Babilonia e i migranti di oggi o
meglio i loro prossimi discendenti si aggireranno fra le rovine della
ricchezza tracotante e volatilizzata come un tempo i barbari fra le
colonne e i templi abbandonati.
Claudio Magris
Claudio Magris
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