Henri Matisse - Femme nue allongée, 1905-07
Daìta Martinez è nata a Palermo dove risiede.
Segnalata e premiata in diversi concorsi, ha pubblicato in antologica con LietoColle, La Vita Felice, Mondadori, Akkuaria, Fusibilialibri, Ursini Edizioni.
E’ autrice dei testi in video Kalavria 2009.
(dietro l’una) è la sua opera prima, edita LietoColle 2011, segnalata alla V Edizione del Premio Nazionale di Poesia “Maria Marino”.
. la bottega di via alloro . è il suo ultimo lavoro poetico, edito LietoColle, 2013.
Nel 2015 ha vinto il primo premio - sezione dialetto del 7° Concorso Nazionale di Poesia “Città di Chiaramonte Gulfi”.
Sono lieto di pubblicare oggi, in questo spazio, alcuni suoi versi che evocano la migliore poesia futurista e surrealista.
fv
(geenna)
nel
(geenna) in piena
intingermi
carme
tuo amante.
generata
nudità
matura
il bacio nel ciliegio
schermata
pietra di l’una.
verso
origina
supplica
del goduto vizio
e
naufrago
in
te
–
umido seme d’orione –
al
paesaggio
perduto
bevo
del pianto
l’infinito.
da
( dietro l’una ) LietoColle, 2011
*****
: la pioggia :
discende
ricolmo il calore del ginocchio
appiccicato
all’asfalto che andremo svegliando
sulla
punta del fucile prima del coraggio
dove
si alloggia spasmo sottratto il guinzaglio
dallo sparo
di latta
la lingua
sgorgata
:
dei richiami
lacrimati
parentesi sotto le serrande
un
giorno ai primordi della piazza
e
quei limoni fasciati all’ingresso degli sguardi
dentro
la fronte slacciata d’inganni e di albori
divorati
i guanciali
allarmano
le idee
:
delle gambe assassinate
sopra
l’incendio delle dita incarnate poi abbaglio
quando
è cenere il rigo fiutato ade in quella virgola
di
letti impigliati tra i denti allo scadere della sete
nell’identico
dei seni precipitati edicole dopo la preghiera
spiegato il confine
squilibrate
oscurità
come solitudini
riconsegnando
:
la pioggia :
(
da . la bottega di via alloro . LietoColle, 2013 )
*****
l'attesa leggera il tonfo
dondolìo d'un immenso
istante
dal vento scende
sai
d'acqua a maggio le
ciglia di bianco silenzio
la
mano quasi un odore
il
girotondo accucciato i
tuoi
gesti nel soave dire
fammi
di niente domani
la
casa la margherita di
un
bambino e il sole giù
dal
tetto al mio petto un
saremo
nudità anteriore
andando
e stando inizio
nel
cavo come arreso di
una
mora addormentata
e
d'innocenza accesa la
vertigine
così all'infinito
s'è
fiorita al nido la ferita
dall'alba
bagna doralisa
Daìta Martinez, inedito, 2017 )
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